«Il modello Treviso di integrazione e inclusione degli studenti in difficoltà

Giovedì 1 Settembre 2016
«Il modello Treviso di integrazione e inclusione degli studenti in difficoltà è tra i migliori d'Italia. Mi sono messo a disposizione del ministero per diffonderlo in altre regioni. Ma non ho mai ricevuto risposta. Forse siamo troppo bravi e diamo fastidio». Sandrino Silvestri, responsabile dell'area disabilità dell'ufficio scolastico regionale, si toglie un macigno dalla scarpa prima di andare in pensione. Ieri ha passato il suo ultimo giorno di lavoro al Sant'Artemio per salutare la firma del nuovo accordo di programma tra le scuole della Marca, le tre Usl trevigiane e la Provincia per l'inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità. «Un passo in avanti fondamentale - è la sua benedizione - non si tratta di burocrazia: tutti gli elementi inseriti nell'accordo sono fattibili». Il documento definisce i binari per intervenire nei casi più complessi. In primis garantendo tutto il supporto necessario agli studenti con disabilità, passati dai 1.411 del 2000 a 2.518. Ma non solo. Il patto riguarda anche la gestione dei ragazzi con problemi comportamentali legati a situazioni difficili dal punto di vista sociale, personale e familiare. «Questi comportamenti creano notevoli disagi nell'ambiente scolastico - spiega Barbara Sardella, capo dell'ex provveditorato provinciale - e spesso sono più difficili da affrontare rispetto alle forme di disabilità». Trovare i soldi per avviare i progetti non è stato semplice. L'accordo ha avuto una gestazione di almeno un anno. A far ballare tutto è stata in particolare l'incertezza dovuta alla revisione delle competenze della Provincia. Tra gli obiettivi concreti c'è anche quello di abbattere tutte le barriere architettoniche presenti negli istituti. Si preannuncia un lavoraccio. Ora gli effetti del patto verranno monitorati dal Centro territoriale di supporto attivato al Besta. Una sorta di cabina di regìa dove trovano posto tutte le componenti: ufficio scolastico, Usl, Provincia e associazioni delle famiglie. «Il nuovo accordo pone al centro la persona, non la patologia - sottolinea Sardella - con gli interventi coordinati potranno essere realizzati percorsi guardando all'inserimento dei ragazzi nella vita esterna alla scuola». Curiosità: la copertina dell'accordo è stata disegnata da Davide Della Colletta, studente di Refrontolo al secondo anno dell'artistico Munari di Vittorio Veneto, premiato ieri per il suo lavoro sull'inclusione.

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