I residenti sono fra due fuochi «Il Parco obbliga a usare coppi»

Martedì 30 Maggio 2017
I residenti sono fra due fuochi «Il Parco obbliga a usare coppi»
QUINTO Danni, rabbia, paure e ora anche il giallo sulla costruzione dei tetti. Non c'è pace per chi abita a Quinto sotto la rotta di atterraggio del Canova. C'è chi vorrebbe rifare le coperture delle case che vengono sollevate dai vortici d'aria legati al passaggio degli aerei a bassissima quota. «Ma il Parco del Sile ci impone di mettere coppi veneti allarga le braccia Gianni Marchi, residente in via Contea impegnato in una causa contro Ryanair per i danni subiti dalla propria abitazione ma i coppi sono proprio quelli che volano via con più facilità quando transitano gli aerei». Lui vorrebbe rifare tutto in legno. Altri pensano al finto coppo: pannelli da inchiodare al tetto. Così, però, potrebbero rischiare addirittura una multa. «Siamo nel territorio protetto evidenzia Marchi dobbiamo mettere per forza coppi e balconi. Vista la situazione, sarebbe meglio poter usare altri tipi di coperture». L'argomento è parecchio sentito nella fetta di terra a ridosso del Canova: «Noi dobbiamo rispettare le regole del Parco sbotta Fiorella Livotto, residente a pochi metri di distanza, che ha mollato la causa con Ryanair dopo essersi sentita dire che avrebbe dovuto intentarla a Dublino ma perché la compagnia e l'aeroporto non devono rispettare nulla? E perché superano il limite massimo dei voli senza che nessuno gli faccia nemmeno una multa?». Dal Parco del Sile, però, non confermano l'obbligo dei coppi. Alla fine l'ente ha solo il compito di proporre dei vincoli. Poi tocca alla Soprintendenza ai beni paesaggistici decidere. Solitamente si prescrive l'uso del coppo veneto nelle abitazioni che si trovano in contesti rurali. Via Contea si trova tra i laghetti delle vecchie cave e il Sile. Ma si è nel pieno centro di Quinto: difficile inquadrarla come zona di campagna.
M.F.

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