TREVISO - (P. Cal.) A Ca' Sugana hanno deciso di affrontare il problema della baby gang che tiene banco ai giardinetti di Sant'Andrea prendendolo di petto: oltre alle maglie più strette della sorveglianza e ai passaggi più frequenti degli agenti di polizia locale, entreranno in campo anche i servizi sociali. I ragazzi fermati dai vigili mentre sono intenti in atteggiamenti da bulli, sia nei confronti dei propri coetanei che verso i semplici passanti, verranno immediatamente segnalati agli assistenti sociali dei vari comuni di residenza. E questo è un modo anche per condividere la responsabilità di un problema che, a oggi, ricade esclusivamente sulle spalle dell'amministrazione trevigiana. In realtà i ragazzi, molto spesso minorenni, che compongono queste bande provengono dai comuni della cintura urbana. «Abbiamo intenzione di tenere aperto il tavolo avviato mesi fa con gli assessori al sociale delle amministrazioni confinanti con noi proprio sul tema delle problematiche giovanili - dice il vicesindaco Roberto Grigoletto - e di continuare anche il rapporto con l'Usl 9. La segnalazione ai servizi sociali è un provvedimento forte perché prevede l'inizio di un percorso che chiama in causa anche le famiglie. Ma a questo punto è l'unica cosa da fare, mantenendo fermi i provvedimenti già presi come le due pattuglie, sia alla mattina che al pomeriggio, che passano frequentemente nella zone di Sant'Andrea. Non si può dire che queste bande siano formate solo da stranieri o solo da ragazzi di seconda generazione oppure solo da richiedenti asilo o da italiani: tutte queste componenti si sovrappongono».
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