Giro di cattedre in tilt una valanga di ricorsi

Martedì 23 Agosto 2016
Giro di cattedre in tilt una valanga di ricorsi
Il pasticciaccio delle cattedre. A meno di tre settimane dal suono della prima campanella, fissato per il 12 settembre, regna il caos sulla distribuzione degli insegnanti negli istituti della Marca. L'ufficio scolastico provinciale è chiamato a rispondere in fretta e furia a una valanga di ricorsi. Negli ultimi giorni oltre 70 professori hanno presentato altrettante richieste di conciliazione. Nella maggior parte dei casi i docenti ritengono che degli errori tecnici li abbiano fatti finire nelle scuole "sbagliate" rispetto all'elenco di priorità che avevano stilato. Tutta colpa del puzzle dei trasferimenti legati al piano delle assunzioni che proprio non vuole saperne di chiudersi. Il "cervellone" del ministero dell'istruzione è andato in tilt: alcuni professori sono stati spediti anche a diverse centinaia di chilometri dalle scuole prescelte; mentre altri, nonostante punteggi più bassi, si sono visti assegnare cattedre vicine a casa. Ci sono i casi di una maestra di Farra spedita a Udine e di un'altra mandata a Chioggia. Così come ci sono insegnanti delle regioni del meridione che avrebbero voluto avvicinarsi a casa ma che invece si sono visti confermare il posto nella Marca. Il clima è incandescente. Dietro alle graduatorie e ai punteggi, ci sono insegnanti tra i 40 e i 50 anni che hanno una famiglia e spesso figli piccoli. In queste condizioni un trasferimento non previsto a decine se non a centinaia di chilometri di distanza non è cosa semplice da gestire. La matassa è intricata. Bisogna provare a scioglierla quando prima. Meglio se entro la ripresa delle lezioni. Per gli studenti il rischio è di dover cambiare più volte professori nei primi mesi dell'anno, tra metà settembre e Natale, con le ovvie difficoltà a livello di didattica e programmi. Ad oggi molti lo danno per inevitabile. L'ufficio scolastico provinciale cercherà di risolvere i casi relativi alla Marca. Per i problemi nelle mobilità interregionali dovrà intervenire direttamente il ministero. L'ex provveditorato trevigiano ha dalla sua parte un pacchetto di cattedre ancora da assegnare che potrà essere usato per correggere gli errori nelle assegnazioni. In più, verrà fatta una ricognizione su eventuali ulteriori posti liberi. Basterà? Si spera. Se non altro perché pare praticamente impossibile mettersi a spostare dei docenti a cui sono già state affidate delle cattedre per far posto ad altri. Si rischierebbe di scatenare una battaglia legale come un domino senza fine. Ma anche gli insegnanti che non dovessero veder corretti gli errori nell'assegnazione del posto potrebbero prendere la via del tribunale, passando dal tentativo di conciliazione al giudice del lavoro. In tutto ciò il Miur ha risposto picche alla richiesta dell'ufficio scolastico di autorizzare circa 70 cattedre complete in più rispetto a quelle previste. Niente da fare. Questo mette a rischio l'avvio del tempo pieno e lo sdoppiamento delle classi in caso di presenza di alunni con disabilità. Insomma, non un bel clima per iniziare il nuovo anno.

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