Ex Intendenza, arriva il park sotterraneo

Venerdì 13 Settembre 2019
Ex Intendenza, arriva il park sotterraneo
L'ANNUNCIO
TREVISO Un hotel boutique a gestione esterna, un museo nella chiesa di Santa Maria Nuova, giardini storici aperti alla città, sistemati in collaborazione con l'Orto botanico di Padova. E, con ogni probabilità, un parcheggio sotterraneo da 100 posti per svuotare piazza Duomo e renderla pedonale. Così dovrebbe completarsi il maxiprogetto della cittadella Benetton al Duomo dopo la riqualificazione dell'ex Intendenza di finanza. I lavori sono iniziati in questi giorni. Ma in casa Benetton nessuno vuole esporsi sul progetto. E tuttavia da quei 10mila metri quadri nel cuore di Treviso nascerà una struttura ricettiva e un nuovo capitolo della politica museale del brand. Insieme ad un progetto di riqualificazione dei giardini (3 in tutto) nei chiostri che, nelle volontà della proprietà dovrebbero essere aperti e fruibili dai trevigiani, insieme a sale di lettura e caffetteria al piano terra. Business e cultura nel borgo storico di Treviso dunque: un progetto ambizioso ma ormai sempre più concreto.
IL TRAGUARDO
Torna anche in discussione l'idea prioritaria della famiglia: liberare la piazza Duomo dalle auto e rendere fruibili, esattamente come accade nelle aziende del brand, dei parcheggi interrati. L'architetto Tobia Scarpa e il signor Luciano Benetton hanno scelto il silenzio al momento. Ma i bene informati assicurano che sul progetto si spingerà molto: forse entro la fine dell'anno sarà già pronta la chiesa di Santa Maria Nuova, anch'essa destinata a Museo. Il nuovo museo andrebbe così a collocarsi a ridosso della neonata Galleria delle Prigioni, divenuta casa di Imago mundi, la collezione di Luciano. Dalla famiglia nessun commento ufficiale, ma dopo le sempre più frequenti visite di Luciano Benetton e Tobia Scarpa, nei giorni scorsi sono iniziati i lavori nell'ex compendio. Circostanza che avvalora un'accelerazione delle manovre d'intervento.
IL RECUPERO
L'acquisizione, ratificata l'ottobre 2018 da Edizione Property per una cifra consistente (si pensi che l'offerta poi sfumata di Fondazione Cassamarca fu di 20 milioni di euro) pone le basi per la definitiva riqualificazione del quartiere a ridosso del Duomo. Che, nelle intenzioni della famiglia, diventerà un polo rinascimentale dove finanza e cultura sono destinate a marciare di pari passo. La nuova vita del complesso, nato sulle macerie della seconda guerra mondiale, chiude una lunga vicenda immobiliare. Circa dodici anni fa, infatti, l'intera area venne acquisita dalla società immobiliare Est Capital con l'intenzione di trasformarla in una zona residenziale di lusso. Progetto ambizioso che ricomprendeva sia la caserma Sile, che ospitava la Guardia di Finanza fino al suo trasferimento all'Appiani, sia tutti gli ex uffici ministeriali affacciati su via Canova. «Il desiderio è realizzare un centro vitale perchè Treviso possa rappresentare qualcosa nel Veneto», commenta Scarpa. Ecco che, dopo Fabrica, il think tank internazionale, dopo palazzo Bomben con gli studi sul paesaggio, San Teonisto per la musica e la Galleria delle Prigioni per l'arte, Benetton potrebbe mettere in sicurezza il grande museo a cielo aperto dell'affresco medievale e rinascimentale, icona della Marca gioiosa seguendo le tracce dall'abate Bailo alla fine dell'ottocento fino a Mario Botter, che riportò alla luce ciò che nel tempo era finito sotto gli intonaci.
IL FUTURO
Se il museo occuperà la parte prospiciente a via Canova e il giardino sarà aperto e pubblico (una zona di transito e sosta nel cuore di Treviso con piante storiche, secondo i desiderata) la partita più importante da chiudere riguarda la struttura alberghiera. Pare che i Benetton stiano ancora cercando un partner adeguato all'importanza del progetto. E che, nel contempo, accelerino per incontrare l'Amministrazione e spiegare i propri progetti soprattutto per quel che riguarda parcheggi e viabilità. Di sicuro c'è però che dal cilindro Scarpa Benetton sta per nascere un nuovo gioiello. «Quello che ci muove è sempre il grande amore per la città», ha ripetuto all'inaugurazione di ieri il signor Luciano. E c'è da giurare che sulla pedonalizzazione del Duomo la famiglia avanzerà richieste precise all'amministrazione Conte.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci