Cinesi in regola col trucco poliziotto patteggia 3 anni

Mercoledì 29 Giugno 2016
VENEZIA - Ha patteggiato 3 anni e quattro mesi di reclusione Ivano Torresan, il poliziotto accusato di associazione per delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina per i numerosi permessi di soggiorno che avrebbe fatto ottenere a immigrati di nazionalità cinese, forzando il sistema informatico del ministero dell'Interno, nel periodo in cui svolgeva il servizio all'Ufficio stranieri della Questura di Treviso. La sentenza è stata emesa ieri dal giudice di Venezia, Massimo Vicinanza, sulla base dell'accordo raggiunto tra il pm Giovanni Zorzi e il difensore dell'imputato, avvocato Francesco Murgia.
Per il patteggiamento ha optato anche il sedicente commercialista Camillo Aceto, di Reggio Emilia, che ha concordato 3 anni di reclusione. I due imputati cinesi hanno scelto il processo con rito abbreviato: sono stati condannati rispettivamente a 3 anni e otto mesi e 3 anni e quattro mesi.
Uno dei due cinesi, dopo essere finito in carcere lo scorso anno, ammise di aver versato al poliziotto somme varianti tra 100 e 500 euro a pratica per poter ottenere i permessi di soggiorno per i propri connazionali.
Torresan ha ammesso soltanto alcune irregolarità, ma non derivanti da motivi di lucro. Ha riconosciuto alcuni favori, prestati al di fuori dai propri doveri d'ufficio, negando però che fosse operativa un'associazione dedita all'ingresso o alla permanenza di stranieri. Alla fine ha preferito optare per il patteggiamento per mettere fine alla vicenda giudiziaria. Dal momento dell'arresto il poliziotto è stato sospeso dal servizio e ora, dopo la sentenza, si ritroverà a dover gestire il procedimento disciplinare. Attualmente è in libertà e gli è stato revocato anche l'obbligo di presentazione alle forze dell'ordine.
Gianluca Amadori

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