TREVISO - Continua l'operazione di tessitura della Provincia di Treviso per informare e costruire consenso nei comuni sul sistema di accoglienza profughi. Solo che i numeri tradiscono ancora molto da fare. Erano infatti 25 su 95 i Comuni rappresentati ieri al vertice per spiegare tutti i meccanismi di adesione al Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) con il direttore del servizio centrale. «Un tema da affrontare con grande solidità, facendo luce sui molti benefici che produce l'accoglienza diffusa» conferma il prefetto. Un'azione capillare e costante, quella di Laura Lega, che mira alla normalizzazione del fenomeno. «Bisogna agire con pragmatismo- prosegue- rendere più sereno un fenomeno che è insensato rifiutare, perchè non si può». Ma la risposta, sembra far capire, deve arrivare dal territorio e dalla condivisione. «È importante evitare le concentrazioni, e progressivamente dobbiamo andare a sostituire i centri di accoglienza straordinaria e garantire in modo calibrato la presenza su tutto il territorio». Quanto alla scarsa rispondenza dei sindaci, il prefetto è fiducioso. «Oggi c'erano anche amministratori che non accolgono, siamo in trattativa con quattro nuovi comuni-puntualizza- e un grande aiuto all'equa distribuzione viene anche dall'informazione. Ricordiamoci che queste persone sono tutte identificate. Dobbiamo alleggerire il clima». Oggi intanto è convocato nel pomeriggio il tavolo con gli Enti gestori; saranno presenti i sindaci di Treviso e Casier, il questore e il comandante provinciale dei vigili del fuoco.
Elena Filini
Elena Filini
