Caso Asco, i sindaci «Assunzioni inutili»

Lunedì 14 Agosto 2017
Caso Asco, i sindaci «Assunzioni inutili»
Fatica a passare, tra i sindaci-azionisti di Asco Holding, la proposta di assumere sei dipendenti per evitare gli obblighi previsti dal decreto Madia, che impone alle amministrazioni non tanto di dismettere le partecipate non strettamente fondamentali alla loro attività, quanto a quotarle in Borsa. I sindaci vedono con sospetto una soluzione che viene regolarmente bocciata dai segretari comunali perchè ad alto rischio ricorso e osteggiata dai soci privati.
A dare voce allo scetticismo di chi invece vorrebbe avviare un ragionamento diverso, è Ruggero Feltrin sindaco di Trevignano: «Prima di parlare di adeguamento al decreto Madia sarebbe necessario fare un passo indietro e ragionare di scelte strategiche - spiega il sindaco - in questo periodo si parla troppo di consigli di amministrazione invece di interrogarci sulle competenze dei Comuni, fra le quali non ritengo vi sia il commercio di Gas». Feltrin ribalta totalmente il discorso: i comuni devono pensare a un modo diverso di gestire la galassia Asco.
«La politica trevigiana - accusa Feltrin - doveva interrogarsi sul futuro di Asco Holding, vista l'incertezza del quadro normativo e soprattutto dell'evoluzione del mercato energetico. Vi è una sostanziale differenza fra la gestione delle reti, per garantire in economicità e sicurezza il servizio di distribuzione del Gas, rispetto ad una attività esclusivamente commerciale non più gestita in regime di monopolio». Feltrin si sorprende che invece di discutere di strategie, tenga banco l'assunzione di sei dipendenti: «È paradossale che dopo un anno, a poco più di un mese da una fondamentale scadenza (entro il 30 settembre i comuni dovranno adeguarsi alla Madia ndr), si stia solo discutendo sull'opportunità di assumere sei dipendenti, che costituirebbero comunque un aggravio di costi per i nostri comuni. Solo con una seria condivisione degli obiettivi si potrà continuare a garantire il controllo trevigiano della società, indipendentemente dalla sopravvivenza o meno di Asco Holding, in quanto abbiamo già sperimentato che i comuni, specialmente se non coinvolti, possono uscire dalla partecipazione societaria».
L'invito del primo cittadino di Trevignano è quindi molto chiaro: ottemperare a quanto prevede la Madia e studiare una nuova strategia che dovrà essere per forza quella di vendere tutte le azioni.
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