Bonnie e Clyde a Canizzano: presi

Sabato 2 Luglio 2016 di Sono due fidanzati di 25 e 20 anni gli autori del colpo in caffetteria
Bonnie e Clyde a Canizzano: presi
Sono due fidanzati, lui 25enne, lei 20enne, entrambi trevigiani, gli autori di una rapina messa a segno lo scorso 11 giugno in una caffetteria di strada Sant'Angelo, a Canizzano. Entrambi, identificati dalla squadra mobile della polizia, sono stati denunciati a piede libero. Il giorno del colpo, alle 6.30 del mattino, i due giovani, travisati con caschi integrali e armati con un martello entrarono nel locale minacciando di ferire la dipendente del bar, una 30enne, se non avesse obbedito ai loro ordini. La malcapitata, terrorizzata, fu costretta a mettere in un sacchetto di carta e consegnare ai due banditi tutto il denaro che teneva come fondocassa, circa 400 euro. I malviventi, una volta usciti dal locale, gettarono il martello nel giardino della vicina scuola elementare «Don Bosco» e fuggirono in direzione di Quinto di Treviso, in sella ad uno scooter. A distanza di poche settimane dall'episodio e grazie all'analisi attenta delle immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno immortalato i loro spostamenti, gli investigatori, coordinati dal capo della squadra mobile Claudio di Paola, sono riusciti a dare un volto ai banditi che devono ora rispondere di rapina in concorso. Il giudice non ha ritenuto vi fossero gli estremi per una qualsiasi forma di restrizione. Durante il sopralluogo svolto sul posto dalla polizia venne rinvenuto il martello utilizzato per il colpo e fu sentita la vittima che raccontò nei dettagli l'episodio, fornendo peraltro indicazioni fondamentale per dare un volto ai responsabili. «Dammi i soldi che hai in cassa e mettili in un sacchetto di carta»: aveva detto con voce perentoria il 25enne, minacciando di colpire la cameriera con il martello che brandiva in mano. La fidanzata, sua complice, non proferì invece parola e aveva probabilmente il compito di fare da «palo». La coppia di innamorati, hanno ricostruito gli investigatori, viveva da tempo ai margini a causa della loro dipendenza dall'eroina che li ha spinti a architettare la rapina: prima di mettere a segno il colpo sembra abbiano addirittura dormito per qualche tempo su alcuni vagoni ferroviari. «Erano due persone note alle forze di polizia e annoveravano già diversi furti -ha spiegato il dirigente Claudio Di Paola- è verosimile che questo denaro servisse loro per sopravvivere».

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