POVEGLIANO - (e.f.) Dalle parole ai fatti. Dalle biciclettate al blitz, in un'escalation di azioni eclatanti. Ieri mattina i No Pedemontana in tuta bianca e maschera antropomorfa hanno fatto irruzione nel maxicantiere dove sta per essere realizzato un tratto della nuova Pedemontana. Erano in 10: hanno abbattuto la recinzione, incellophanato una betoniera e scritto a vernice No Pedemontana Zaia Ladro. Idem per il cartello che descrive l'opera, dove sono intervenuti con un lungo pennello. Poi, di corsa, si sono allontanati lasciando alcune torce lungo il tratto in costruzione. Azione fulminea, anonima ma, allo stesso tempo spettacolarizzata. Sulla pagina Fb del gruppo prima sono apparse le foto, poi un video dell'incursione. A commento un breve testo. L'opera è realizzata solo al 25% (nella provincia di Treviso)- si legge- Bene Zaia, SIS e tutti coloro che vi ruotano attorno, il giorno della vostra vittoria non è questo. Oggi la pianura, i boschi, le colline si ribellano a questo mostro che volete imporci distruggendo terreni, habitat vitali per moltissime specie, aria e acqua fondamentali per la nostra salute. E a chiarire il mascheramento scelto ecco la chiusa: Oggi gli animali fanno sentire il loro grido, contro coloro che devastano e saccheggiano. Oggi è il giorno di lupi, lepri, volpi contro il disastro ambientale. Impossibile chiarire l'identità dei responsabili: i duri e puri del no hanno un geografia umana ampia: Django, Wwf, Italia Nostra, Sinistra Italiana. Da mesi fanno volantinaggio. Ma la protesta ufficiale era partita in maggio, con la biciclettata che culminò nell'invasione al terreno confiscato al bioagricoltore Evelino Signori. Poi una maxi assemblea all'ex Piave. Fino all'azione di ieri. Che non equivale a una dichiarazione di guerra, ma neppure a una stretta di mano. «Questo è un contratto dissennato firmato sulla pelle dei cittadini- afferma il comitato-94,5 km di cemento andranno a divorare campi, flora e fauna. Un nuovo primato negativo spetterà a questa regione, con la più lunga cava d'Europa dato che la Superstrada sarà per 65 km in trincea. Chi andrà a pagare tutti questi danni?». I no pedemontana firmano le proprie azioni brandendo una bandiera verde. Che, al cospetto del governatore leghista, sa quasi di sberleffo.
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