Bambini scoperti anche a Spresiano e Quinto. Partite le lettere dell'Uls: anche

Mercoledì 26 Aprile 2017
Bambini scoperti anche a Spresiano e Quinto. Partite le lettere dell'Uls: anche lì si procede con le vaccinazioni bis. «Mio figlio è stato vaccinato nel giugno 2016 a Quinto -conferma una madre- l'assistente sanitaria in questione era lì per una sostituzione e mi hanno richiamato». Stesso discorso per un bimbo di Spresiano, dove Emanuela Petrillo era andata a fare delle sostituzioni. Ora la direzione sanitaria monitora anche San Biagio: tutte sedi in cui ha operato l'assistente infedele. A questo si aggiungono due casi sospetti a Codroipo. Intanto il vicesindaco Roberto Grigoletto ha inviato una nota alla collega Mariarosa Barazza, presidente della Conferenza dei Sindaci Usl2 per chiedere la convocazione di una riunione dell'esecutivo per un esame della situazione vaccinazioni nell'Usl trevigiana. E tra le famiglie si sta diffondendo il sospetto, ad oggi infondato, che le parole di difesa di Emanuela Petrillo possa avere una base di veridicità. Alcune madri di bimbi non vaccinati dalla donna stanno infatti chiamando la Madonnina per verificare la copertura vaccinale ed escludere che si sia trattato di una partita difettosa. Altre pensano di rivolgersi altrove anche per le analisi del sangue, nel timore che i risultati vengano alterati. Le famiglie dei bambini scoperti dalla vaccinazione, tramontata al momento l'ipotesi class action, si sono organizzati in un gruppo su Facebook per trasferire informazioni. Alcuni hanno già ricevuto la lettera, ad altri è pervenuta solo una mail. E, in assenza di risposte certe, la psicosi dilaga. E nella Marca non è l'unico fronte aperto. L'Ordine dei medici di Treviso sta procedendo a valutare le posizioni di altri tre medici no vax. Per il momento acquisisce dati, fanno capire dall'Usl, raccolgono prove, articoli, testimonianze, in attesa di formalizzare eventuali provvedimenti. Il presidente dell'ordine trevigiano Luigino Guarini non parla. Su questa faccenda è rischiosissimo dire una parola di troppo. Ma quello di Roberto Gava, il cardiologo in forze all'ospedale di Castelfranco radiato dall'Ordine di categoria proprio per le sue posizioni vicine alla filosofia no vax, potrebbe non essere un caso isolato. Le verifiche si susseguono e puntano soprattutto nell'asolano. Qui infatti la media dei bambini vaccinati risulta sensibilmente inferiore a quelle degli altri ospedali della Marca. «Abbiamo l'82% di vaccinazioni contro il 92% di media degli altri ospedali -ha ricordato un paio di giorni fa il direttore generale Francesco Benazzi- sarà un caso, però credo fino a un certo punto alla casualità. É più razionale pensare che anche indirettamente una certa campagna anti vaccino sia fatta dai medici. E ribadisco: è un errore».

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