Auto non si ferma, grave ciclista

Lunedì 22 Maggio 2017
Auto non si ferma, grave ciclista
Stavano percorrendo in gruppo la provinciale 36 quando davanti all'abbazia un'auto non si è fermata allo stop, i ciclisti sono stati costretti a inchiodare, ma l'ultimo della fila non è riuscito a fermarsi ed è precipitato violentemente sull'asfalto, sbattendo la testa. L'automobilista a quel punto, come se nulla fosse, ha inserito la prima e se n'è andato per la sua strada. Nell'incidente il ciclista, D.V., 71enne residente a Vittorio Veneto, ha riportato diverse lesioni ed è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di Conegliano. Il pirata, o presunto tale, questo dovranno chiarirlo gli agenti della polizia stradale, è stato identificato grazie al numero di targa annotato dai compagni di squadra del ciclista ferito.
Lo schianto è avvenuto ieri mattina poco dopo le 9 all'incrocio tra via Milani e via Martiri della Libertà, proprio di fronte all'abbazia di Follina. Il pensionato vittoriese era in coda a un gruppo composto da una decina di ciclisti che stavano procedendo a media velocità sulla 36. Chi si trovava davanti, quando il cofano dell'auto ha superato la linea dello stop affacciandosi sulla strada, è riuscito a malapena a frenare, evitando così di schiantarsi contro la vettura. Ma chi si trovava nelle retrovie non è riuscito a rallentare. Il 71enne è entrato in collisione con la bici che lo precedeva, ha sbandato ed è precipitato sull'asfalto. Mentre i suoi amici lo soccorrevano, l'automobilista, a quanto pare un anziano che stava andando a messa, se n'è andato senza prestare alcun tipo di aiuto.
A Follina è subito intervenuta un'ambulanza del 118. Il ciclista a terra, oltre a vari graffi in tutto il corpo, aveva sbattuto la testa sull'asfalto. Fortunatamente aveva il caschetto ben allacciato. Ma l'impatto, molto violento, gli ha provocato un forte trauma cranico ed è stato trasportato in pronto soccorso a Conegliano. I suoi amici, vedendo l'auto che si allontanava, hanno preso nota del numero di targa. Toccherà ora agli agenti della stradale, che hanno proceduto con i rilievi, stabilire se vi siano gli estremi per contestare all'automobilista il reato di omissione di soccorso.

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