«A ognuno le proprie responsabilità ma la nostra battaglia va avanti»

Domenica 13 Agosto 2017
È stato denunciato per violazione della Legge Mancino l'autore del commento discriminatorio apparso nei giorni scorsi sulla pagina Facebook del comitato No accoglienza sul Montello», nato per opporsi alla trasformazione dell'ex polveriera di Volpago in un centro d'accoglienza per richiedenti asilo. A margine di un post sui timori di un'imminente apertura dell'hub dopo l'arrivo di una squadra di operai all'ex Deposito Munizioni, aveva pubblicato, e commentato, un fotomontaggio che ritraeva in successione un gruppo di stranieri in rivolta, il volto di Adolf Hitler e l'immagine dell'ingresso di un campo di sterminio tedesco. Al centro in più che esplicito e sinistro messaggio: «Sono pronti gli alloggi».
L'uomo, un quarantenne residente a Volpago, è stato convocato in questura dalla Digos venerdì. Ha spiegato che quell'immagine l'aveva ricevuta su WhatsApp e, senza troppo pensarci, aveva deciso di utilizzarla nel gruppo del comitato, ricevendo tra l'altro l'apprezzamento di un altro utente che si augurava venissero «riaccesi i forni». Identificato senza grandi difficoltà dalla polizia, il quarantenne è stato denunciato per aver violato la legge Mancino del 1993, di cui si sta tanto discutendo negli ultimi mesi (c'è chi addirittura l'ha definita liberticida). Una norma che, in buona sostanza, sanziona e condanna chi riferendosi all'ideologia nazista incita alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici o religiosi. «Era stato messo per ridere - è tornato a commentare sul forum ieri pomeriggio il quarantenne -, purtroppo una legge del 1993 lo vieta. E avevo già chiesto scusa al comitato. Non mi nascondo, a chi vuole parlare con me, sono qua».
Il monitoraggio della Digos e di tutte le forze dell'ordine, sul web e non solo, rimane costante. Specie in questo periodo in cui, in tutta Italia, le manifestazioni di intolleranza nei confronti dei richiedenti asilo rischiano di accendere micce a dir poco pericolose.
Anche il comitato (e alcuni utenti), riuscito a rimuovere l'immagine con il fuhrer solo diverse ore dopo la pubblicazione («non possiamo avere il controllo della pagina H24»), si è detto estraneo ai fatti: «Ognuno si assume le proprie responsabilità: i nomi di chi ha scritto erano ben visibili a tutte le forze dell'ordine. Proprio a queste ultime riconosciamo il massimo appoggio e la massima disponibilità a collaborare affinché tutto si svolga nel rispetto delle regole e del buon senso. Siamo i primi a chiedere legalità, siamo i primi a volerla dimostrare. La pagina Facebook è una pagina di libertà e, come a volte accade, questa libertà è mal usata. Ciò non scalfisce nemmeno per un istante il senso della giusta battaglia che stiamo portando avanti e che da nessuno e in nessun senso, può essere strumentalizzata».

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