A letto senza mangiare il dormitorio taglia i pasti

Lunedì 23 Gennaio 2017
A letto senza mangiare il dormitorio taglia i pasti
Niente più pasti, quindi colazione e cena, per i senza fissa dimora ospiti dei dormitori comunali. Lo denuncia Mario Conte, capogruppo della Lega, che sabato sera è stato in sopralluogo al dormitorio di via Pasubio. Il giudizio sulla struttura non è stato negativo: «L'ho trovata calda e, seppur migliorabile, abbastanza accogliente», ammette. Ma a lasciarlo interdetto è stato un altro particolare: la nuova convenzione che dal primo di gennaio affida la gestione alla Cooperativa La Esse, che garantisce la pulizia dei locali e l'assistenza anche notturna agli ospiti. Ma non più i pasti come invece accadeva fino alla fine dello scorso anno: i senza dimora che venivano accolti avevano diritto, oltre al letto e alla doccia, anche alla cena e alla colazione. Adesso, dice Conte, non è più così. «Nella nuova convenzione fatta tra il Comune e la Cooperativa La Esse non ci sono più i pasti per gli ospiti che sono costretti ad andare allo la mensa di via Venier gestita dalla Caritas. Sabato sera la temperatura era di qualche grado sotto lo zero e l'ultima cosa che avrei voluto fare sarebbe stata una camminata da un'ora e 10 minuti per riuscire a raggiungere la mensa, mangiare e ritornare al dormitorio entro le 21». Su questo punto, nei prossimi giorni, si discuterà a lungo. Ma l'esigenza di trovare più posti letto (a oggi sono 70 quelli disponibili in città) per chi un tetto non ce l'ha costringe a ottimizzare le risorse. E questo porta a dei compromessi. «Purtroppo i protocolli prevalgono sul buonsenso - continua Conte - la formalità prevale sull'umanità tanto che la convenzione prevede che gli ospiti alle 8 del mattino debbano lasciare la struttura. E non importa se fuori ci sono 5 o 6 gradi sotto zero. Credo che l'assessorato al sociale preveda una certa sensibilità, quella sensibilità che non si impara nei libri o si concorda nei protocolli: l'assessore Manfio ce l'aveva, il vicesindaco Grigoletto (attuale responsabile del settore ndr), no». Conte quindi chiede due cose: che nella convenzione vengano introdotti nuovamente i pasti per i senzatetto serviti direttamente dentro la struttura e che in caso di emergenza meteo il dormitorio resti aperto anche di mattina. Richieste che però devono fare i conti con il costo di struttura di via Pasubio che, dal 2016, rimane aperta tutto l'anno e non più solo in inverno come accadeva in passato.

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