Rovigo accusa: «La finale condizionata dall'arbitro»

Lunedì 29 Maggio 2017
Rovigo accusa: «La finale condizionata dall'arbitro»
Stefano Bettarello è allibito. «Se durante la partita avevo dubbi sul mancato uso del tmo da parte dell'arbitro - dice il ds della Femicz Rugby Rovigo - dopo aver rivisto le immagini ho certezze. Marius Mitrea ha condizionato l'andamento della finale in scudetto con due episodi quando il risultato era ancora in bilico. Il suo comportamento dimostra la subdola compiacenza della classe arbitrale verso Calvisano». Per il noto conflitto d'interessi con il presidente della Fir Alfredo Gavazzi.
Se non è finale dei veleni bis, poco ci manca. Nel 2014, Calvisano anche allora vincitore in rimonta 26-17 fra le polemiche, il direttore di gara era il pre-pensionato Carlo Damasco. Stavolta, Calvisano trionfatore 43-29 in un clima da volemose bene, nel mirino c'è il numero uno dei fischietti italiani, l'internazionale di Twickenham e del Pro 12.
Quali sono i due episodi? «Il primo è la meta di Andreotti al 35', viziata da un passaggio in avanti di Minozzi di 30 centimetri - spiega Bettarello - Ho chiesto a Mitrea perchè non ha usato il tmo Marrama, nonostante le segnalazioni dei giocatori. Mi ha detto di essere sicuro che il passaggio fosse regolare, gliel'ha confermato anche il guardalinee Liperini. Se sei sicuro, allora rendi sicure anche le 5.000 allo stadio, visto che ne hai lo strumento per farlo. È tuo dovere di arbitro. Altrimenti il tmo, spesso usato anche per azioni non decisive, che lo mettiamo a fare? Se Mitrea combinava questo in Scarlets-Munster, finale di Pro 12, a qui livelli non arbitrava più. Qui invece...».
Il secondo episodio sono due potenziali cartelli gialli al Calvisano al 2' della ripresa, nell'azione in cui prima Chillon e poi Parker sono andati in meta ma, fermati fallosamente, Rovigo ha beneficiato del calcio del 15-14. «Uno dei due cartellini gialli era per Paz, per il fallo professionale con il quale ha impedito l'uscita dell'ovale dopo l'azione di Chillon. L'altro andava dato a Semenzato, per un placcaggio alla testa su Parker, mentre tenta di schiacciare l'ovale, causando l'in avanti. Qui il tmo è intervenuto, ma solo per valutare un morso al braccio, inesistente, segnalato da Paz. Neanche Marrama, che le immagini le ha viste per valutare il morso, non gli ha riferito niente».
Se i due episodi fossero stati giudicati con questa interpretazione, il risultato della partita al 2' della ripresa sarebbe stato 12-7 (e non 12-14) con un calcio a favore sotto i pali (poi realizzato da Basson) e 10' potenzialmente di superiorità 15 contro 13. «Non cerco alibi - conclude Bettarello - Alla fine Calvisano avrebbe vinto comunque, perchè più forte. Ma anche se perdi di 40 punti, quando la partita è ancora aperta l'arbitro ha il dovere morale di darti la possibilità di giocartela fino in fondo, usando gli strumenti a suo disposizione. Perciò parlo di subdola compiacenza. Già vista nel caso Giammarioli, contro la Lazio doveva essere squalificato per una testata, e in quello della concussion di Paz in semifinale».
Bettarello a fine gara ha avuto una scambio di battute con Mauro Dordolo e i vertici del Cnar (Commissione nazionale arbitri), «ai quali non ho mai inviato video o contestazioni durante la stagione in nome di un rispetto che, purtroppo, in questo caso non si è rivelato reciproco». Ora sta valutando di scrivere al capo degli arbitri dell'Epcr (l'ente europeo che gestisce le coppe), il francese Joel Jutge.
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