Reyer, impresa scudetto

Mercoledì 21 Giugno 2017
TRENTO Campioni d'Italia! La Reyer sbanca Trento 81-78 e si cuce sul petto lo scudetto, il terzo della sua lunga e gloriosa storia. A 74 anni di distanza da quel titolo vinto durante la Seconda guerra mondiale. E scriverlo in questo momento è un esercizio faticosissimo perché i pensieri che affollano la mente sono talmente tanti da rendere ogni parola e ogni frase inutile di fronte alla grandezza di ciò che è capitato. Succede a chi non ha mai avuto la gioia e il privilegio di guardare tutti dall'alto verso il basso, di raccontare insomma come ci si sente quando il tuo nome è in cima alla lista e non a metà o in fondo come è spesso capitato dal dopoguerra in poi quando la Reyer è salita in altalena non scendendo più. Ora però la Reyer è finalmente scesa da quell'altalena, ha preso l'ascensore e non si è fermata finchè non ha raggiunto l'ultimo piano godendo finalmente di una vista meravigliosa.
Ed è come se in un attimo davanti agli occhi di chi ha sempre avuto a cuore i colori orogranata fosse passata l'intera storia della Reyer, almeno quella dagli anni 70 in poi quando un'intera generazione si cibò di pane e basket (anche sulla sponda mestrina) cementando una cultura sportiva che travalicava il mero risultato perchè come dice qualcuno...la Reyer non la puoi battere, al massimo puoi segnare qualche punto in più.
E alla fine si è arresa anche Trento, la squadra che praticamente l'intera Italia aveva idealmente adottato passandola per una Cenerentola vestita con quattro stracci al cospetto della corazzata Reyer, un'immagine che rispecchia tutto fuorchè la realtà perchè le cose, in piena onestà morale e intellettuale, stanno diversamente. Perchè fino a prova contraria la Reyer quest'anno di problemi ne ha dovuto superare parecchi e il grande merito di De Raffaele è stato quello di aver saputo tirar fuori da ognuno dei suoi ragazzi il meglio facendo quadrare i conti utilizzando spesso i suoi giocatori fuori ruolo e creando quella chimica che ha permesso agli orogranata di acquisire sicurezza e solidità mentale.
La partita di ieri? È stata sempre nelle mani degli orogranata che nel finale sono riusciti in un modo o nell'altro a respingere l'assalto all'arma bianca di una Trento mai doma che a 9 secondi dalla fine è riuscita ad arrivare ad un solo punto. Ma la Reyer dalla lunetta è stata glaciale e alla fine si è cucita lo scudetto sul petto con giocatori, tifosi, dirigenti e tecnici a festeggiare tutti i campo un traguardo incredibile che corona un'annata straordinaria e commovente per come è stata giocata e interpretata.
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