«Pazienza e reazione chiavi dell'impresa»

Lunedì 21 Novembre 2016
«Pazienza e reazione chiavi dell'impresa»
Nella costruzione della prima storica vittoria dell'Italia su Sudafrica (20-18) ogni azzurro ha portato il proprio mattone. E ognuno il giorno dopo, tra emozione e analisi tecnica, ha la sua spiegazione all'impresa. La parola o la situazione tecnica chiave che ha portato a realizzarla.
Simone Favaro è stato l'uomo del match secondo i tifosi (votato attraverso un'app). Ma soprattutto è stato ancora una volta il re dei placcatori. Memorabile quello tirato al pilone Vincent Kock, abbattuto come un fuscello nonostante pesi 20 chili più di lui. «Le chiavi per vincere il match - afferma - sono state il non mollare mai e il reagire a ogni loro azione o marcatura. Se dovessi scegliere una parola simbolo è proprio reazione».
L'apertura Carlo Canna dice invece che è stata «la vittoria della pazienza. Bisognava durare tutta la partita e cogliere le occasioni. L'abbiamo predicato e preparato per tutta la settimana. Siamo riusciti a farlo».
Il pilone destro Lorenzo Cittadini prima scherza: «Non sono ancora da buttare no? Magari a colpi di soli 40' in campo posso dare il mio contributo. Sabato abbiamo fatto la storia». Poi evidenza una grande verità tecnica e mentale del match di Firenze: «Non hanno mai calciato le punizioni e, giustamente, li abbiamo puniti. Fisicamente, nella difesa e negli impatti, cioè nel loro tipo di gioco, avanzavamo noi. Il Sudafrica non è in un momento di grande fiducia e se nell'arco del match contribuisci a fargliela perdere ulteriormente va in confusione. È successo proprio questo. È stato significativo finire la partita in attacco e segnare la terza meta, anche se poi ce l'hanno annullata. Ora dobbiamo continuare così. Il nostro motto deve essere: lavorare tutti gli 80' e rispettare il piano che lo staff predispone per ogni tipo di avversario. Ripartendo da queste basi, pressione e gioco strategico, possiamo fare ancora bene».
Per il pilone sinistro Sami Panico celebra un primato nel primato: era l'unico giocatore di Eccellenza in campo: «In campionato si giocano almeno 10-12 mischie a partita, stavolta solo 6 in tutto. Così fai meno fatica e puoi distribuire le energie per reggere la differenza di livello. La notte prima del match non avevo dormito. È stato un risultato storico».
Dalla mischia alle ali. L'uomo della meta decisiva, Gianbattista Venditti: «Sapevamo che avremmo avuto poche occasioni per segnare e dovevamo imparare a diventare cinici per sfruttarle. Ci siamo riusciti. Nel caso mio è stato bravo Tommy (Tommaso Benvenuti, ndr) a darmi palla per giocare il sovrannumero».
Il collega di destra Giulio Bisegni regala un bel siparietto finale: «Alla vigilia ci credevamo. Il Sudafrica sta vivendo un momento di difficoltà fuori dal campo. È sotto pressione e doveva dimostrare qualcosa. Siamo riusciti a tenere il campo e a sfruttare questo, conducendolo fino al punto in cui ci ha concesso le occasioni per segnare. Alla fine nel loro gruppo il clima era pesante,. Però Bryan Habana, 124 cap, è stato grande ad accettare di scambiare la maglia con me, che di cap ne avevo solo due».
q TORNA CAMPAGNARO - Michele Campagnaro ha superato i problemi muscolari ed è tornato in gruppo in vista del match di sabato a Padova con Tonga.

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