La nuova Ducati ha due diavoletti, non più le ali, ma la bandiera spagnola. E' in onore di Jorge Lorenzo, 5 titoli mondiali e il numero 99 sulla carena. La diretta streaming da Bologna svela la Desmosedici, motore a quattro tempi, V4 a 90, raffreddato a liquido, con doppio albero a camme in testa e 4 valvole per cilindro. E' una mille, a iniezione elettronica indiretta, gommata Michelin e può raggiungere i 350 km orari. Spiega l'ad Claudio Domenicali: «Siamo pronti per una sfida superiore, per riportare il Mondiale in Italia». Vinto dalla casa di Borgo Panigale solo un decennio fa, con l'australiano Stoner. Andrea Iannone, compagno di Belen, è passato alla Suzuki, ma Lorenzo è più titolato: ha 29 anni, si è aggiudicato la motogp nel 2009, nel '12 e nel '15 e da 8 stagioni è sempre sul podio finale. «Abbiamo il potenziale - racconta -, il talento, la fantasia e il metodo per arrivare primi. La Ducati mi colpisce per stabilità e facilità di guida: ha grande potenza nelle curve veloci e in rettilineo. Dopo 9 anni di Yamaha, la sua potenza è uno shock, in 5ta e 6ta è spettacolare». Con la casa emiliana, Rossi visse l'unico biennio negativo della carriera (6° e 7° posto), poi nel quadriennio alla Yamaha è stato acerrimo rivale di Jorge che sibila: «Non m'interessano i paragoni, il mio obiettivo non è migliorare i risultati di Rossi, che dovrà combattere col nuovo compagno Vinales, molto veloce. La Yamaha è una grande squadra, sempre forte, se sono qua lo devo anche a quel team».
Nella Rossa sarà compagno del forlivese Andrea Dovizioso, che in Malesia ha vinto il secondo motogp della carriera, dopo 7 anni di digiuno. Il re dei piazzamenti non si limiterà a fare da scudiero, vorrebbe migliorare il 3° posto del 2011, ottenuto con la Honda. La moto è molto competitiva, a Valencia mi è piaciuta tanto, manca poco per essere vincenti. Con Lorenzo il rapporto è tranquillo, è un onore e uno stimolo averlo come compagno, sarà la stagione più bella della mia vita. Anche il maiorchino parla di grande momento: «E l'abbraccio degli operai Ducati mi fa entrare in una famiglia». Il dg Gigi Dall'Igna che chiama Giorgio il suo Jorge, in coppia vinsero due mondiali 250 con l'Aprilia. Da Noale a Borgo Panigale cambiano le prospettive: Con lui non abbiamo più scuse. Non siamo favoriti, perché Marquez con la Honda ha vinto 3 degli ultimi 4 mondiali e la Yamaha è una grande potenza. L'anno scorso eravamo davanti ai giapponesi per motore e aerodinamica, adesso siamo alla pari, perchè la stabilità è migliorata.
Nella Rossa sarà compagno del forlivese Andrea Dovizioso, che in Malesia ha vinto il secondo motogp della carriera, dopo 7 anni di digiuno. Il re dei piazzamenti non si limiterà a fare da scudiero, vorrebbe migliorare il 3° posto del 2011, ottenuto con la Honda. La moto è molto competitiva, a Valencia mi è piaciuta tanto, manca poco per essere vincenti. Con Lorenzo il rapporto è tranquillo, è un onore e uno stimolo averlo come compagno, sarà la stagione più bella della mia vita. Anche il maiorchino parla di grande momento: «E l'abbraccio degli operai Ducati mi fa entrare in una famiglia». Il dg Gigi Dall'Igna che chiama Giorgio il suo Jorge, in coppia vinsero due mondiali 250 con l'Aprilia. Da Noale a Borgo Panigale cambiano le prospettive: Con lui non abbiamo più scuse. Non siamo favoriti, perché Marquez con la Honda ha vinto 3 degli ultimi 4 mondiali e la Yamaha è una grande potenza. L'anno scorso eravamo davanti ai giapponesi per motore e aerodinamica, adesso siamo alla pari, perchè la stabilità è migliorata.