La nuova Ducati ha due diavoletti, non più le ali, ma la bandiera spagnola.

Sabato 21 Gennaio 2017
La nuova Ducati ha due diavoletti, non più le ali, ma la bandiera spagnola. E' in onore di Jorge Lorenzo, 5 titoli mondiali e il numero 99 sulla carena. La diretta streaming da Bologna svela la Desmosedici, motore a quattro tempi, V4 a 90, raffreddato a liquido, con doppio albero a camme in testa e 4 valvole per cilindro. E' una mille, a iniezione elettronica indiretta, gommata Michelin e può raggiungere i 350 km orari. Spiega l'ad Claudio Domenicali: «Siamo pronti per una sfida superiore, per riportare il Mondiale in Italia». Vinto dalla casa di Borgo Panigale solo un decennio fa, con l'australiano Stoner. Andrea Iannone, compagno di Belen, è passato alla Suzuki, ma Lorenzo è più titolato: ha 29 anni, si è aggiudicato la motogp nel 2009, nel '12 e nel '15 e da 8 stagioni è sempre sul podio finale. «Abbiamo il potenziale - racconta -, il talento, la fantasia e il metodo per arrivare primi. La Ducati mi colpisce per stabilità e facilità di guida: ha grande potenza nelle curve veloci e in rettilineo. Dopo 9 anni di Yamaha, la sua potenza è uno shock, in 5ta e 6ta è spettacolare». Con la casa emiliana, Rossi visse l'unico biennio negativo della carriera (6° e 7° posto), poi nel quadriennio alla Yamaha è stato acerrimo rivale di Jorge che sibila: «Non m'interessano i paragoni, il mio obiettivo non è migliorare i risultati di Rossi, che dovrà combattere col nuovo compagno Vinales, molto veloce. La Yamaha è una grande squadra, sempre forte, se sono qua lo devo anche a quel team».
Nella Rossa sarà compagno del forlivese Andrea Dovizioso, che in Malesia ha vinto il secondo motogp della carriera, dopo 7 anni di digiuno. Il re dei piazzamenti non si limiterà a fare da scudiero, vorrebbe migliorare il 3° posto del 2011, ottenuto con la Honda. La moto è molto competitiva, a Valencia mi è piaciuta tanto, manca poco per essere vincenti. Con Lorenzo il rapporto è tranquillo, è un onore e uno stimolo averlo come compagno, sarà la stagione più bella della mia vita. Anche il maiorchino parla di grande momento: «E l'abbraccio degli operai Ducati mi fa entrare in una famiglia». Il dg Gigi Dall'Igna che chiama Giorgio il suo Jorge, in coppia vinsero due mondiali 250 con l'Aprilia. Da Noale a Borgo Panigale cambiano le prospettive: Con lui non abbiamo più scuse. Non siamo favoriti, perché Marquez con la Honda ha vinto 3 degli ultimi 4 mondiali e la Yamaha è una grande potenza. L'anno scorso eravamo davanti ai giapponesi per motore e aerodinamica, adesso siamo alla pari, perchè la stabilità è migliorata.

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