Dybala-Higuain: una Juve d'assalto stronca la Lazio

Lunedì 23 Gennaio 2017
Dybala-Higuain: una Juve d'assalto stronca la Lazio
La Signora gioca d'azzardo e allunga il suo record. Contro la Lazio basta poco più di un quarto d'ora alla Juventus per mettere in ghiaccio la partita e allungare a 27 la serie di vittorie consecutive nel proprio stadio, primato assoluto in Serie A: decide la coppia argentina Dybala-Higuain, autori del 2-0 che mette al sicuro il primato della capolista dopo gli scricchiolii di Firenze. Una prova convincente quella dei bianconeri, affrontata con spavalderia e un pizzico di sana follia da Allegri che sorprende tutti con uno schieramento ultra-offensivo: Higuain punta centrale, Mandzukic sulla trequarti con Dybala e Cuadrado, Pjanic e Khedira centrali di centrocampo in assenza di Marchisio (fuori per un affaticamento muscolare ma recuperabile per la sfida di Coppa Italia contro il Milan) e Sturaro, squalificato.
Arrivata a Torino sull'onda di 5 successi nelle ultime 6 partite, la squadra di Inzaghi viene presa d'assalto fin dall'avvio e subisce il gol al primo affondo dei campioni d'Italia che non tardano a sprigionare la loro potenza offensiva: pur giocando decentrato, Mandzukic si rende utilissimo ed è una sua sponda aerea da sinistra a liberare al tiro Dybala, agevolato dal movimento di Higuain che porta via i due difensori centrali ma abile di suo a sorprendere Marchetti con un sinistro di prima intenzione. Sono trascorsi appena 5 minuti dal calcio d'inizio e la Lazio accusa il colpo. Sovrastati sul piano della velocità e pressati nella propria metacampo, gli ospiti non riescono a imbastire tre passaggi di fila e il raddoppio al 16' è la logica conseguenza del predominio bianconero. L'azione parte dal versante opposto, col traversone di Cuadrado sul primo palo per Higuain che ruba il tempo a De Vrij e firma il 13° gol alla Lazio nella sua carriera italiana.
Il micidiale uno-due ha un effetto anestetico sulla formazione di Inzaghi che prima dell'intervallo riesce ad andare alla conclusione una sola volta con Milinkovic-Savic, il suo giocatore migliore nonché l'unico a meritare la sufficienza tra i biancocelesti. La Juve invece gioca sul velluto e già prima della pausa potrebbe incrementare il vantaggio, prima con Higuain che insacca una punizione di Pjanic (gol giustamente annullato per fuorigioco del Pipita) e poi con Bonucci che sfiora il palo con un destro acrobatico su assist del centravanti argentino.
Inzaghi prova a scuotere i suoi nella ripresa con due cambi, quando la pressione dei padroni di casa si affievolisce: né Djordjevic né Lukaku (subentrati ai deludenti Biglia e Radu) aumentano però la produzione offensiva della sua squadra che si limita ad alzare il baricentro, esponendosi alle ripartenze della Juventus più volte vicina al 3-0. Dybala fallisce il bis in due occasioni, all'8' imbeccato da Cuadrado e al 16' su assist di Higuain, prima di lasciare spazio a Rincon per un assetto tattico meno spregiudicato. C'è tempo per segnalare l'ovazione allo stesso Higuain da parte del pubblico di casa (che prima del calcio d'inizio ha ricordato le 39 vittime dello stadio Heysel con un'emozionante coreografia) e l'ingresso al suo posto di Pjaca che, come Dybala, grazia per due volte una Lazio visibilmente frastornata.
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