C'è un grande messaggio di accoglienza, nel primo storico oro dell'Italia ai

Martedì 18 Luglio 2017
C'è un grande messaggio di accoglienza, nel primo storico oro dell'Italia ai mondiali di Budapest: Giorgio Minisini e Manila Flamini (nella foto) trionfano sulle note di A scream from (urlo da) Lampedusa: è il primo titolo mondiale nella storia del nuoto sincronizzato. La coppia azzurra aggiudica la routine tecnica del duo misto con 90.2979 punti, davanti alla Russia (argento per un'inezia: la differenza è nei 5 elementi proposti) e agli Usa, bronzo. Il brano composto da Michele Braga ha la coreografia della russa Anastasija Ermakova, ex sincronetta (4 ori olimpici). «Fotografa l'amore - spiega Minisini - e il dramma di famiglie che fuggono da guerra, fame o persecuzioni. Facciamo pensare chi le guarda con cattiveria».
Sono poliziotti: lei ha 29 anni, è capitana delle sincronette, lui 21enne nel 2015 a Kazan conquistò due bronzi, con Manila e poi con la ligure Perrupato. Quel grande impatto emotivo contribuisce ai 34 centesimi su Kalancha e Maltsev, che propongono la Carmen di Bizet. Giorgio e Manila migliorano parecchio rispetto al 2. posto del preliminare. Sbarcano sull'isola siciliana e lui si accorge che lei è morta: la solleva e lancia un urlo straziante. Si tuffano e rivivono gli ultimi giorni: sono 2'19 esaltanti, su un'ideale barcone, fra tamburi africani e gestualità. Lei ha il costume cucito da mamma Daniela con persone stilizzate, avrebbe preferito ricordare il terremoto di Amatrice: «Ero nelle Marche, dalla Fernanda, quando ci furono le scosse, ma era complicato concentrarlo in 2'». Con lo stesso esercizio vinsero la coppa Europa e con il tecnico misto precedente l'argento europeo di Londra lo scorso anno.
Giorgio è nato sul mare, a Ladispoli (la madre è l'ex atleta e allenatrice Susanna De Angelis); allontana i sorrisini di chi considera il sincro solo femminile: «Peccato che non sia nel programma olimpico maschile». In giuria c'è il padre Roberto Minisini, che dà un 9,3, senza però penalizzare i russi. «Si accorgono che è mio papà dal cognome».
Giorgio nell'esultanza abbraccia la sorella Diana, nello staff del Liechtenstein, e il fratello Marco, pallanotista. Tutti acquatici: anche la fidanzata, Eleonora Cordeschi, sincronette.
Manila è invece di Velletri perché la zia era ostetrica in quell'ospedale, poi ha sempre abitato alla Tiburtina. «Servono anche 3 anni, per crescere di un punto - racconta -, noi ne abbiamo guadagnati 5 in due». E' sposata con Marco Bolognesi, ex nuotatore, poliziotto, e accompagnata da altri 8 familiari: «Adesso vorrei una carbonara», sorride. Gioisce il ct Patrizia Giallombardo: Sono diventati un corpo unico.
Nel medagliere comanda la Cina con 5 ori, l'Italia è quarta, con 1 oro, 1 argento e 3 bronzi.
PROGRAMMA - Oggi alle 10 (Raisport), la 10 km maschile con Ruffini (oro due anni fa nella 25) e Vanelli, 7° a Rio. Nel sincro, alle 11 la finale a squadre; alle 19 i preliminari con Linda Cerruti e Costanza Ferro. Dalle 18,30 i tuffi, da 3 e 10 metri, con Tocci e Noemi Batki. Qui si può sperare in un'altra medaglia.
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