Violenza sulle donne, la metà resta nascosta

Sabato 11 Febbraio 2017
Si teme la violenza sessuale per strada, ma, come evidenziano i dati del Centro antiviolenza polesano, l'orco vive tra le mura di casa. Per sensibilizzare su questo tema il Comune di Rovigo aderisce all'One Billion Rising, la campagna internazionale del movimento V-Day contro la violenza su donne e bambini. Nel giorno dedicato all'amore, martedì, San Valentino, alle 19, l'appuntamento in piazza Vittorio Emanuele II, dove avrà luogo un flashmob con una coreografia di quattro minuti, al termine della quale verranno lanciati in aria dei palloncini dove ogni partecipante potrà scrivere un messaggio.
I dati parlano chiaro. Dal primo luglio 2015 al 30 giugno 2016 le donne accolte dal Centro sono state 56, di cui 3-4 in pericolo di vita. Il Polesine di recente è stato teatro di un violento femminicidio: esattamente un anno fa hanno trovato la morte nella casetta adiacente al canile di Fenil Del Turco la custode Maria Ascarov e la figlia Rodica Munteanu, trucidate dal marito di quest'ultima Afrim Rino Begu, che poi si è suicidato. Entrambe le donne, come ha raccontato Maria Grazia Avezzù, presidente del Centro, si erano presentate un paio di giorni prima della tragedia alla porta del Centro: «Un ultimo disperato grido d'aiuto: evidentemente avevano il sentore di ciò che poteva accadere». Le vittime che hanno fatto ricorso al Centro antiviolenza sono di età compresa tra i 20 e i 50 anni, soprattutto italiane, sposate con un lavoro e per il 75% con figli. Il carnefice è quasi sempre il marito, quasi sempre italiano di età compresa tra i 30 e i 60 anni, occupato, violento anche con i figli nel 37,50% dei casi, solo la metà dei quali viene denunciato «e solo quando le vittime iniziano a temere davvero per la loro vita». Il Centro antiviolenza oggi è gestito dall'associazione Ametiste: responsabile è Alessandra Tozzi, la vice Valentina Borella. «Per ora la tendenza è costante ha precisato la prima - A noi arrivano circa la metà delle donne andate al Pronto soccorso o dalle forze dell'ordine. Possiamo dare aiuto solo a chi lo chiede direttamente».
A sostegno del flashmob, anche la squadra della Rugby Rovigo che si è fatta fotografare per promuovere l'evento. Il Centro antiviolenza polesano opera a Rovigo, Lendinara e Porto Viro. E' possibile contattarlo ai numeri, 800304271, 392.0876262), 0425/605652 e 0426/325770.
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