Violenza alla nipote, condannato

Sabato 19 Novembre 2016
Violenza alla nipote, condannato
È definitiva la condanna a nove anni per Franco Cignoni, oggi 75enne, imprenditore di successo tanto da aver partecipato con la sua azienda alla costruzione del ponte di Calatrava a Venezia, per la violenza sessuale commessa ai danni di una nipotina che al tempo aveva appena 11 anni anni.
Dalle indagini, avviate solo dopo qualche anno, quando la piccola vittima, non italiana, ha raccontato quanto subito mentre si trovava in vacanza in Polesine e sul Lago di Garda, ospite a casa di Cignoni, erano emersi più episodi di toccamenti nelle parti intime, avvenuti mentre la piccola era sola, intenta a giocare, colta in modo improvviso dalle attenzioni morbose dell'anziano parente che l'avrebbe ripetutamente palpata in zona pubica e che, secondo la ricostruzione dell'accusa, sarebbe stata costretta perfino a subire due rapporti sessuali completi. I fatti risalgono ormai a una dozzina di anni fa, all'estate del 2004 quando la piccola, originaria dell'Australia, che ancora non aveva compiuto 12 anni, era venuta in Italia con i propri familiari. Il primo episodio sarebbe avvenuto subito dopo l'arrivo a Lendinara, fine giugno, quando l'anziano si sarebbe seduto sul letto a fianco della bambina intenta a giocare al Game Boy, e avrebbe allungato le mani nelle sue parti intime. Durante la permanenza sul Lago di Garda, invece, vi sarebbe stato un rapporto completo, ottenuto dopo aver vinto le resistenze della piccola, che stava giocando a freccette ed è stata costretta a subire la violenza bloccata prima contro il muro e poi a terra contro il pavimento. Una violenza che si sarebbe ripetuta anche il giorno prima della partenza, durante la cena di saluto, quando l'uomo avrebbe attirato la nipotina in cantina con una scusa per poi abusare di lei. Una ricostruzione giudicata credibile dai giudici del Collegio del Tribunale di Rovigo che avevano condannato Cignoni a 9 anni in primo grado nel dicembre 2013.
Sentenza confermata a maggio 2015 anche dalla Corte d'Appello di Venezia e, lo scorso 16 novembre anche dalla Cassazione. L'avvocato Marco Petternella, difensore di Cignoni, resta convinto dell'innocenza del proprio assistito.
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