Via il personale a Cavaliere, ora se ne occupa la Cittadin E i sindacati cantano vittoria

Venerdì 23 Giugno 2017
(F.Cam.) Una mossa a sorpresa del sindaco che nella lunga partita sulle ben note vicende legate all'ispezione del Ministero dell'Economia ha deciso di fare la mossa del cavallo e di modificare l'organigramma degli uffici, spostando la competenza delle Risorse umane, ovvero quello che ha incarico la patata bollente del salario accessorio, dal settore guidato dal dirigente Alfonso Cavaliere a quello in capo alla dirigente Nicoletta Cittadin. Non un dolore per Cavaliere, che già tempo fa aveva lasciato intendere di non essere particolarmente attaccato alla materia. Nelle pieghe della delibera con un chiaro significato politico, c'è un altro spostamento significativo, perché Cultura, Museo e Teatro passano invece dalle competenze della Cittadin a quelle di Cavallaro. E, visto quanto accaduto sul fronte Fondazione Cultura, il tutto si presta a varie letture. Sul fronte dipendenti, nei giorni scorsi il sindaco aveva fatto un passo esplicito, inviando un sollecito a Cavaliere e, per conoscenza, all'assessore Antonio Saccardin e al segretario generale Maria Cristina Cavallari, alla predisposizione della bozza della delibera per fare in modo che i 129mila euro del fondo vengano stabiliti dal 2012 in poi. Il dirigente, infatti, aveva spiegato che dalle carte del Ministero e dalle successive note interpretative la questione non era a suo giudizio esplicitata. Nell'incontro sindacale dei dipendenti il clima era stato rovente.
Ora, il passaggio salutato con soddisfazione: «E' da tempo che avevamo chiesto un cambiamento di interlocutori fa presente Paolo Zanini della Fp Cgil gli atti ne attestavano la necessità. Ora, finalmente, c'è stato questo importante passaggio che riteniamo possa finalmente sbloccare la questione». Cristina Garbin della Uil Fp, però, guarda ancora al vertice politico: «I lavoratori hanno chiesto che l'assessore Saccardin si dimetta perché gli impegni vanno mantenuti e lui aveva dichiarato che si sarebbe dimesso se entro il 28 febbraio la questione non fosse stata risolta. Ora auspichiamo a breve che la delibera venga approvata in quanto la priorità dovrebbe essere quella di riconoscere il lavoro e la dignità dei lavoratori. E il loro salario accessorio». Saccardin, intercettato sulle scale di palazzo Nodari alla domanda su eventuali dimissione risponde con un sorriso e con una frase che non lascia dubbi: «Io continuo a fare il mio lavoro».
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