Tutti al capezzale del carcere malato

Martedì 30 Maggio 2017
Sulla casa circondariale di Rovigo l'attenzione del Prefetto Enrico Caterino è massima e già si è messo in moto perché i problemi che sono stati segnalati vengano al più presto affrontati e risolti. A riportarlo sono i rappresentanti della Uil che ieri mattina si sono incontrati proprio con il prefetto per affrontare il tema del nuovo carcere di Rovigo, inaugurato come struttura modello nel febbraio 2016 ed entrato in funzione più o meno tre mesi dopo, ma che ha già qualche acciacco che ne compromette la piena funzionalità. A lanciare l'allarme sono stati i sindacati che hanno sottolineato come tutto questo rappresenti un problema anche alla luce dell'annunciato aumento del numero dei detenuti. Lo scorso 15 maggio i vertici regionali della Uil Polizia Penitenziaria hanno effettuato una visita nella casa circondariale, particolarmente significativa visto che hanno assistito in diretta all'intervento dei vigili del fuoco per la messa in sicurezza di una parete dalla quale si erano staccate, da un'altezza rilevante, una fila di circa otto metri di piastrelle di rivestimento. Ieri una delegazione formata dal segretario regionale della Uil Pa Mauro Cirelli, il segretario generale veneto Massimo Zanetti, il segretario regionale dei Penitenziari Leonardo Angiulli e il segretario provinciale Marco Gallo è stata ricevuta dal prefetto. «Abbiamo trovato una persona disponibile e informata spiega Gallo , che ha spiegato di essersi già attivato con un tavolo tecnico per verificare quanto è emerso negli ultimi tempi. Il prefetto si è mostrato disposto a trovare subito soluzioni a quanto abbiamo segnalato: dai problemi legati al deficit dell'automazione nei cancelli, a quelli che riguardano i camminamenti esterni passando per quelli che invece attengono problematiche come ambienti di lavoro non ottimali e infiltrazioni d'acqua. Ma il prefetto ha detto che farà la propria parte anche per quanto riguarda il discorso relativo alle carenze di personale. Non possiamo che ringraziarlo per il segnale di attenzione che ha dimostrato».
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