Torna libero l'amico della 44enne

Martedì 6 Dicembre 2016
La 44enne ricoverata in ospedale sabato scorso, in coma, con i sintomi tipici dell'overdose, resta in gravissime condizioni. Il 29enne che aveva chiamato i soccorsi e si era poi defilato cercando di disfarsi di circa 18 grammi di cocaina, venendo così arrestato dalla polizia per detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio, è tornato in libertà dopo la direttissima di ieri mattina al termine della quale il giudice Valentina Verduci ha disposto nei suoi confronti l'obbligo di firma giornaliero in attesa della prossima udienza, in calendario per il primo febbraio. Una vicenda dai contorni ancora tutti da chiarire. Gli inquirenti sono al lavoro anche per accertare quale sia stato il ruolo del 29enne, Nicola Gasparetto, che ieri, assistito dall'avvocato Ezio Conchi, ha ripercorso quanto accaduto sabato mattina: dopo essere uscito da casa della donna verso le 7 circa, è rientrato poco dopo le 10 e l'ha trovata in stato di incoscienza. Ha così subito chiamato i soccorsi. Poi, questa la versione che ha fornito, immaginando quale potesse essere la causa e pensando che la droga fosse contenuta in una borsa, l'ha presa e si è allontanato per cercare di buttarla via, in un cassonetto vicino a viale Forlanini, per non creare altri guai all'amica. Ai poliziotti, però, i suoi movimenti non sono sfuggiti ed è stato così fermato e controllato. Con sé aveva circa 18 grammi di cocaina, subito inviata ai laboratori per verificarne il grado di purezza e l'eventuale presenza di sostanze da taglio, oltre a un bilancino e 500 euro in contanti che gli inquirenti ritengono essere frutto della vendita di droga.
Uno dei punti ancora in corso di accertamento è quale sia la sostanza che ha provocato la reazione di depressione del sistema cardiovascolare e respiratorio della 44enne, madre di una giovane ragazza e con un buon lavoro. In un primo momento sembrava che il suo stato di coma potesse essere stato provocato da una dose tagliata male di eroina, ma al momento non sembrano essere emersi riscontri. Il responso, in ogni caso, è affidato ai medici dell'ospedale di Rovigo, il cui primo pensiero in questo momento è salvare la donna.
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