I violenti nubifragi fanno salire il conto dei danni all'agricoltura. Il Polesine ne risente e nell'estate 2017 si è dovuto ricorrere a rimedi estremi per far fronte alle difficoltà. «Nella nostra provincia - spiega il presidente della Coldiretti, Mauro Giuriolo - gli imprenditori agricoli sono già dovuti ricorrere a ripetute irrigazioni di soccorso per salvare le coltivazioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al fieno per l'alimentazione degli animali. La situazione è davvero drammatica».
Parole sconfortanti quelle del numero uno dell'associazione degli imprenditori agricoli. Dopo un inverno particolarmente caldo, le anomalie climatiche della prima parte del 2017 hanno provocato danni stimati da Coldiretti in quasi un miliardo a livello nazionale. «La siccità rappresenta l'evento avverso più rilevante per l'agricoltura in termini di danni economici a carico soprattutto delle produzioni. L'ultima calamità grave, prima di questa estate, risaliva al 2012».
Le attività per far fronte all'emergenza non mancano. »Ssiamo già impegnati a fare la nostra parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti - continua Giuriolo - non deve però essere dimenticato che l'acqua è essenziale per mantenere in vita i sistemi agricoli, senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e gli equilibri ecologici».
L'agricoltura è l'attività economica che più di tutte le altre, vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. «Di fronte alla tropicalizzazione del clima, se vogliamo continuare a mantenere l'agricoltura di qualità, occorrono opere infrastrutturali e di manutenzione straordinaria. È necessario intervenire sui fiumi affinché l'acqua non raggiunga il mare rimanendo inutilizzata e per impedire la risalita del cuneo salino».
© riproduzione riservata
Parole sconfortanti quelle del numero uno dell'associazione degli imprenditori agricoli. Dopo un inverno particolarmente caldo, le anomalie climatiche della prima parte del 2017 hanno provocato danni stimati da Coldiretti in quasi un miliardo a livello nazionale. «La siccità rappresenta l'evento avverso più rilevante per l'agricoltura in termini di danni economici a carico soprattutto delle produzioni. L'ultima calamità grave, prima di questa estate, risaliva al 2012».
Le attività per far fronte all'emergenza non mancano. »Ssiamo già impegnati a fare la nostra parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti - continua Giuriolo - non deve però essere dimenticato che l'acqua è essenziale per mantenere in vita i sistemi agricoli, senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e gli equilibri ecologici».
L'agricoltura è l'attività economica che più di tutte le altre, vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. «Di fronte alla tropicalizzazione del clima, se vogliamo continuare a mantenere l'agricoltura di qualità, occorrono opere infrastrutturali e di manutenzione straordinaria. È necessario intervenire sui fiumi affinché l'acqua non raggiunga il mare rimanendo inutilizzata e per impedire la risalita del cuneo salino».
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