Primi milioni mandati al VenTo

Domenica 28 Maggio 2017
In bicicletta da Venezia a Torino? Faticoso, senza dubbio, ma possibile. La ciclovia VenTo ha ottenuto 2,7 milioni di euro di finanziamenti dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti in un capitolo di spesa da 4,77 milioni destinati ai progetti di fattibilità tecnica ed economica di 4 ciclovie turistiche.
Si tratta della prima tranche di un impegno finale stimato di 129,7 milioni di euro. Oltre a scegliere i soggetti capofila, è arrivato il momento della fattibilità tecnica ed economica, con relativo elenco degli interventi lungo il percorso. L'apertura dei cantieri è prevista nel 2018. Il progetto è stato redatto dal dipartimento di architettura e pianificazione del Politecnico di Milano, lungo un tracciato di 680 chilometriche e prevalentemente lungo il Po, sugli argini, sulle ciclabili esistenti o su tracciati ancora da attrezzare. La via ciclabile che collega Venezia a Torino attraverserà 121 comuni, ricchi di beni artistici e architettonici e risalendo fino a Milano, proseguirà lungo i famosi Navigli. Sarebbe la più lunga infrastruttura per il cicloturismo in Italia e nel Sud Europa. VenTo interessa 4 regioni, 12 province e 242 località e paesaggi culturali, incrociando lungo il proprio percorso una varietà di bellezze monumentali, ambientali e naturali, luoghi di storia, cultura lungo il corso del Po.
«Il progetto VenTo - commenta Diego Crivellari, deputato Pd - è al suo primo passo realmente concreto, con l'obiettivo di aprire i cantieri a breve e dare avvio alla realizzazione più compiuta del progetto nazionale delle ciclovie turistiche. Siamo entrati nel vivo delle opere, all'inizio della fase operativa per le quattro grandi ciclovie turistiche. Sono soddisfatto per i grandi sforzi finalizzati a riuscire in un futuro assai vicino a dare avvio a progetti di qualità, sostenibili, all'altezza di ogni tipo di utente, per poter sperimentare un modo nuovo e allo stesso tempo antico di viaggiare e scoprire le bellezze del Paese, soprattutto e in particolare del nostro Polesine».
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