Paulon, dopo la viabilità prossimo test sui banchi

Lunedì 29 Maggio 2017
La svolta di viale Trieste, con l'ordine del sindaco di ripristinarne il senso originario entro il 30 giugno, manda su di giri l'opposizione. Che va all'attacco dell'assessore alla Viabilità Luigi Paulon. La lettura del consigliere tosiano Antonio Rossini è nella domanda: «Paulon politicamente non risponde più ad Avezzù?». Ripercorrendo le ultime evoluzioni della vicenda, infatti, Rossini nota come dopo la presentazione dei cinque punti di Obiettivo Rovigo, «Avezzù ha avuto ragione dal sindaco». Fra l'altro, lo stesso presidente del consiglio, a margine della conferenza stampa sulla pentapartita (buche, valorizzazione delle Torri, piazzetta Annonaria, mercato in centro e viale Trieste), aveva precisato che non si trattava di una pugnalata alle spalle del sindaco. «Il fatto politico che non si comprende - nota Rossini - è perché Avezzu continua a uscire sui giornali quando, essendo il fautore di questa maggioranza, gli sarebbe bastata una semplice telefonata all'amico di lista Paulon per chiedergli personalmente l'esecuzione della delibera ammuffita nei cassetti: quale disegno politico intende perseguire? Vuole che i cittadini chiedano le dimissioni di Paulon?». Ancora più diretto Mattia Moretto, dalle fila del Pd: «È curioso constatare come le sensazioni che avevo espresso qualche giorno fa circa la possibile imminente scadenza dell'assessore Paulon si facciano sempre più forti». Secondo Moretto, infatti, la decisione del sindaco «taglia la faccia all'assessore» che, ricorda il consigliere di opposizione, «soltanto 5 giorni prima ha commentato negativamente l'ipotesi di realizzazione di un parziale Piano del traffico: Non ho alcuna intenzione di riportare alla vecchia viabilità viale Trieste finché non avrò a disposizione i soldi per mettere a punto tutto il Piano del traffico e rivedere la viabilità di tutto il centro». Ma, secondo Moretto non finisce qui: «Pure sul piano mercatale le cose sembrano andare in maniera contraria rispetto alla volontà di Paulon, espressa più e più volte. Interessante sottolineare anche come il sindaco non perda occasione per evidenziare l'assoluta incapacità di Saccardin, colpevole, secondo Bergamin, di creare corti circuiti, continui rinvii e scuse che hanno lasciato e continuano a farlo la macchina comunale ferma, spenta, tanto da proporsi lui stesso come Tutor dell'assessore. Fa piacere, comunque, che si renda conto della totale inesistenza dell'operato della sua Amministrazione. L'unica cosa di buono che può fare è agire con un atto di responsabilità ed amore per la città ed andare a casa».
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