Non picchiò il figlio con la mazza da baseball

Venerdì 9 Dicembre 2016
Un ragazzino aveva preso otto insufficienze in pagella e in più era stato richiamato dal preside per aver bestemmiato a scuola. La cosa ha fatto arrabbiare il padre, che deve aver mollato al figlio un paio di ceffoni. L'alunno indisciplinato, però, ha raccontato di essere stato brutalmente pestato dal papà, addirittura con una mazza da baseball mentre dormiva, così il genitore è finito a giudizio. Secondo il giudice per le udienze preliminari Alessandra Martinelli, però, non c'erano le condizioni per andare a processo e ha assolto il padre dall'accusa di maltrattamenti e abuso di mezzi di correzione, accogliendo le tesi dell'avvocato difensore Francesco Zarbo.
Tutto nasce quando la scuola chiama i genitori del ragazzo di terza media per informarli del suo comportamento in classe. L'alunno aveva collezionato una serie di insufficienze in quasi in tutte le materie e aveva preso una nota perchè aveva bestemmiato di fronte a compagni e professori. Chiusa la conversazione con la scuola, non si può escludere che il padre abbia reagito assestando un paio di schiaffi al figlio. Il ragazzino, però, quando è tornato in classe nei giorni successivi ha raccontato una versione decisamente più pesante, dicendo che il papà l'aveva picchiato ferocemente, addirittura con una mazza da baseball mentre era a letto. A quel punto è scattata l'indagine della polizia, che ha anche ascoltato il bambino di fronte ai suoi insegnanti. Durante il successivo incidente probatorio la difesa ha sottolineato che a suo avviso non si stavano seguendo i protocolli volti a tutelare la presunta vittima e le garanzie dell'imputato. Il gip ha richiesto il rinvio a giudizio, mentre l'avvocato Zarbo ha ottenuto il rito abbreviato, condizionato all'audizione di un consulente. Si arriva dunque all'udienza di mercoledì, nella quale il giudice Martinelli ha pronunciato il proscioglimento.
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