«Non esiste un'emergenza sui profughi»

Mercoledì 24 Agosto 2016
«Non esiste un'emergenza sui profughi»
Il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin prima chiede al prefetto di convocare una riunione sulla questione profughi, ma poi la diserta e ci manda il vicesindaco Ezio Conchi, perdendo l'occasione di fare domande dirette e non solo proclami su Facebook. Il numero uno del palazzo del Governo, Enrico Caterino, non polemizza sulla questione, ma evidenzia lo stato di fatto: non c'è alcuna emergenza migranti. E rimanda al mittente, con eleganza, ma senza troppi giri di parole, le velate accuse che il primo cittadino ha lanciato a prefettura e forze dell'ordine.
Da tempo, infatti, Bergamin chiede all'ente di via Celio di comunicargli se sia stato verificato se tutti gli alloggi in cui sono ospitati i profughi sono a norma, sia dal punto di vista igienico sanitario, che da quello degli spazi. Questo sulla base di non meglio identificati «testimoni» che, con fotografie di materassi appoggiati alle ringhiere dei terrazzini, gli avrebbero documentato la presenza di un numero troppo elevato di aspiranti rifugiati in alcuni appartamenti.
Bergamin inoltre non è nuovo chiedere l'intervento dell'esercito per arginare i «problemi» creati dagli stranieri. E proprio su questi punti il prefetto vuol fare chiarezza: «Non abbiamo mai riscontrato problemi di sovraffollamento negli appartamenti. E sarebbe anche difficile che ciò avvenga visto che tutte le strutture che ospitano i profughi sono controllate e seguite sia da noi che dalle cooperative che si occupano di queste persone. Tutti gli alloggi in cui sono ospitati sono in regola con le norme igienico sanitarie e con gli standard da rispettare». Per quanto riguarda poi le lamentele sulla presenza di questi ragazzi sulle panchine del centro, il prefetto precisa che «se non combinano nulla di male, non possono di certo essere allontanati solo perchè se ne stanno lì. Se poi se ne fa una questione di decoro e buona educazione, queste non sono di certo materie da forze dell'ordine. Eventualmente di questo se ne debbono occupare i vigili».
Il prefetto ieri mattina, oltre a Conchi, ha incontrato anche tutti i rappresentanti dei Comuni nel cui territorio sono presenti strutture che ospitano i profughi: Arquà, Bosaro, Ceregnano, Costa, Frassinelle, Loreo, Occhiobello, Porto Viro, Stienta. Caterino si è detto soddisfatto dell'apertura degli amministratori, disponibili a collaborare con la prefettura, alcuni dei quali hanno già messo in essere delle iniziative di volontariato volte a occupare gli stranieri: «Si tratta di Porto Viro e Arquà dove queste persone svolgono lavori di utilità pubblica e anche animazione per ragazzi disabili. Bisogna precisare, inoltre, che alcuni di questi hanno anche delle competenze specifiche che possono essere messe a frutto». Il prefetto evidenzia che nessun amministratore, nemmeno Conchi per Rovigo, ha lamentato situazioni difficili: «A parte la vicenda di Frassinelle, in cui un ragazzo ha semplicemente fatto un complimento a una signora di 34 anni, ridimensionata ampiamente dal sindaco, non c'è stato alcun problema. Mi spiace per gli attacchi che sta ricevendo Ennio Pasqualin solo per aver raccontato come sono andati realmente i fatti».
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