«Ministro impegnato a tenerlo in vita»

Lunedì 29 Maggio 2017
«Ministro impegnato a tenerlo in vita»
«Le parole più volte ripetute dal ministro Maurizio Martina sul valore della ricerca in agricoltura, sacrosante e condivisibili, non possono portare alla chiusura di un centro di eccellenza come quello di Rovigo, protagonista di importanti progetti condivisi con il Ministero della Salute e quello della Difesa».
Sull'ipotesi di chiusura del Crea di Rovigo, il centro specializzato nella ricerca e sperimentazione sulla canapa, unico in Italia, il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin non guarda alle bandiere di partito e, anzi, già annuncia la presentazione di una mozione «aperta a tutte le forze che compongono il consiglio regionale, maggioranza compresa, perché nessuno accetterà in silenzio questo doloroso e incomprensibile taglio», per impegnare la Giunta «a fare in modo che il Governo fermi questa sciagurata riorganizzazione del Crea».
Tecnicamente, Azzalin sottolinea come il centro di ricerca di via Amendola a Rovigo, guidato dal professor Gianpaolo Grassi, sia «un'eccellenza nel campo dell'implementazione varietale della canapa: punto di riferimento nazionale e luogo dove vengono selezionate le piantine per il progetto nazionale della cannabis terapeutica, un progetto meritorio e importante che, oltre ad offrire risposte a tanti malati, garantisce anche significativi risparmi. Ma non c'è solo la sperimentazione medica, perché la canapa in questo momento è una coltura in grande espansione viste le sue molteplici potenzialità. Fermare il Crea di Rovigo vorrebbe dire impoverire il nostro Paese, tagliando dove non si deve tagliare e sacrificando una piccola e non certo costosa unità che dà risultati concreti, magari per tenere in piedi strutture dirigenziali onerose e improduttive». Secondo Azzalin «il taglio di un centro, che ancora svolge fra l'altro compiti insostituibili per quanto riguarda la bieticoltura che da queste parti, seppur crollata dopo le riforme di qualche anno fa, è ancora diffusa, creerebbe ulteriori disagi». Concludendo, il consigliere polesano non lesina una stoccata al suo stesso compagno di partito: «Martina già in passato si era mosso salvando l'allora Cra-Cin di Rovigo, tenendo fede alle promesse e dimostrando di credere nel progetto: non vorrei che con la sua svolta renziana perdesse la sua qualità di tenere i piedi per terra e il contatto con il territorio per dedicarsi alla vuota retorica che poi non produce frutti».
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