Minacce e calci alla porta del sindaco Bergamin

Mercoledì 29 Marzo 2017
(L.Gig.) La disperazione è arrivata due volte in altrettante mattine davanti alla porta del sindaco.
Sia lunedì che ieri, infatti, due persone in stato di disagio si sono presentate al secondo piano per parlare con il primo cittadino, ma non sono stati colloqui semplici. Il primo caso, come detto, è avvenuto lunedì (ma si è saputo soltanto ieri) e si sono avuti momenti di tensione elevata, perché la persona che si è presentata davanti alle porte scorrevoli, ha iniziato anche a proferire minacce all'indirizzo di amministratori e personale. La situazione ha richiesto l'intervento delle forze dell'ordine per placare il cittadino molto alterato, procedendo poi all'identificazione e all'allontanamento, anche se il quadro stava migliorando.
Meno pesante, seppure con qualche momento difficile, è stato il caso di ieri mattina. Una persona, sulla trentina e conosciuta dai Servizi sociali del Comune che la seguono, è arrivata sempre davanti alle porte a vetri scorrevoli che dividono la zona dell'ufficio del sindaco dal salone d'onore. Voleva parlare con Massimo Bergamin a tutti i costi e ha iniziato a tirare calci alle porte. In questo caso sono stati chiamati i vigili urbani, mentre il sindaco è uscito per parlare con la persona e riportare intanto la calma. Il quadro, si diceva, è noto al Comune, con risvolti difficili. Il giovane è invalido dopo un incidente stradale, non ha più lavoro e ora non ha più soldi. Seppure abbia una casa, la pensione d'invalidità che gli è stata concessa è di pochissime centinaia di euro, impossibile vivere. Così il giovane chiedeva altro aiuto, ma sono cambiate le norme e non è più possibile tirare i soldi fuori dal cassetto dei Servizi sociali per dare una mano: ora ci sono degli iter da seguire e ben che vada, richiedono un mese di carte che devono girare tra gli uffici.

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