«Meno servizi e lavoratori in ospedale»

Martedì 21 Febbraio 2017
«Da quando la riforma sanitaria è approdata in commissione non ho mai avuto dubbi sulla grave situazione che si sarebbe creata. Mi sono subito posta la domanda se eravamo sicuri che l'incorporazione delle Ulss fosse indice di qualità, risparmio, efficienza ed efficacia?»
Secondo il consigliere regionale pentastellato Patrizia Bartelle la risposta è no. «Da una prima analisi di quanto si sta verificando, in particolare nella realtà polesana sono già molte le criticità presenti. Sono molte le perplessità ed allarmismi che vengono percepiti e vissuti sia dal personale dipendente della ex Ulss 19 come dalla cittadinanza. Riguardano i possibili licenziamenti di personale che da tempo presta servizio nei punti accoglienza, nel Dipartimento di prevenzione, trasferimenti del personale da un'azienda all'altra, nuovi appalti per la gestione della mensa, con conseguente licenziamento del personale della cucina».
Personale che per Bartelle era parte integrante della Ulss 19. «Il direttore generale Antonio Compostella ha più volte affermato che l'utenza non dovrà minimamente percepire la fusione delle aziende ed i trasferimenti del personale dipendente saranno unicamente su base volontaria. Verranno riorganizzati molti servizi e molte attività con il personale assegnato ad attività diverse se non disposto al trasferimento a Rovigo».
Partendo da qui per Bartelle bisogna soffermarsi su attività, ruoli e competenze del personale dipendente dell'ospedale di Adria. «La centralizzazione del servizio mensa, in essere a Rovigo, verrà applicata anche ad Adria. Nella realtà storica di Adria però sono circa 17 anni che il personale adibito alla cucina si occupa della gestione in toto della raccolta dei menù dei pazienti, della distribuzione del vitto nei reparti come anche delle varie di diete e del ritiro dei vassoi».
Secondo Bartelle, grazie a questa organizzazione, nonostante la perenne carenza di personale sanitario (infermieristico ed Oss), è stato possibile attuare dei modelli organizzativi che hanno favorito una corretta pianificazione assistenziale. «Da molti anni il personale infermieristico ed Oss, durante l'orario dei pasti si è concentrato a fornire assistenza ai pazienti. Ora però centralizzando il servizio mensa quali cambiamenti avverranno ad Adria? Da quali figure verrà effettuata la distribuzione del vitto, la raccolta dei vassoi con relativo riordino e pulizia dei tavoli?».
La direzione dell'Ulss 5 per lei non avrebbe preso in considerazione anche tutte le attività ad esso connesse. «Unificazione non significa ottimizzare le risorse materiali e umane a scapito della qualità professionale offerta dal personale dipendente e attribuendo attività improprie non previste dai vari profili professionali e competenze. È assurdo che nella nuova politica dirigenziale non venga rinnovato il mandato al personale che finora ha collaborato, a discapito degli utenti e dei dipendenti».
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