Le insidie delle Rete tra cyberbulli e identità sempre più a rischio

Martedì 28 Marzo 2017
Dall'uso della rete al cyberbullismo. Dai pericoli della connessione totale al dramma personale. L'inconsapevolezza giovanile dove tutto sembra alla portata, controllabile, gestibile ed eliminabile messa a confronto con l'impreparazione distratta, l'inadeguatezza generazionale dei genitori che quasi sempre scoprono dopo, parzialmente e in ritardo gli effetti dei processi di cambiamento che sta provocando la cyber-società.
Se n'è parlato alla conviviale interclub organizzata all'hotel Cristallo dal Rotary di Rovigo insieme al Soroptimist e ai sodalizi omologhi di Adria e Porto Viro. Per il tema trattato tra gli invitati anche il prefetto Enrico Caterino e il questore Salvatore Fabio Cilona. Ospite della serata uno dei massimi esperti italiani del fenomeno, Domenico Geracitano, poliziotto ma soprattutto scrittore che proprio di cyberbullismo e di contrasto ai suoi effetti sui giovani ha fatto la propria mission. Il titolo del suo ultimo libro non lascia spazio a fraintendimenti Pensa per postare. Vale a dire: sii consapevole di ogni tuo gesto in rete sui social. «È la regola delle tre P - ha esordito Geracitano - Vuol dire che prima di essere parte e protagonisti della rete social si deve riflettere sulla portata delle proprie azioni. Siamo di fronte alle seconda più grande rivoluzione culturale del genere umano dopo l'invenzione della scrittura fatta dai sumeri. Vi do solo un dato: le app che tutti credono gratuite in realtà non lo sono. Non le paghiamo, è vero, ma le barattiamo con i nostri dati personali».
In pratica Geracitano ha fatto capire che ogni nostro atto, scelta, preferenza, espressione non finisce nell'oblio di un mare magnum che crediamo infinito, ma viene raccolta, memorizzata, catalogata e soprattutto utilizzata a nostra insaputa per identificarci, indirizzarci, veicolarci e a volte anche manipolarci.
«Ed è qui che l'azzeramento del dialogo tra genitori e figli prodotto dagli smartphone, ha i suoi effetti più pericolosi - ha aggiunto Geracitano -. A madri e padri non resta altro che fare rete per ricostituire quel rapporto spezzato con i figli. In questo scenario il piano si inclina con facilità verso il cyberbullismo, replicando all'infinito tutto ciò che è stato postato senza misurarne le conseguenze. E i casi di suicidio giovanile causati da video compromettenti postati per dileggio o scherzo, lo dimostrano».
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