La dietista non è un medico, indagata per esercizio abusivo

Mercoledì 19 Ottobre 2016
(f.c.) Perdere qualche chilo è un desiderio diffuso e, non a caso, diete e consigli si sprecano. Ma la materia è delicata e, non a caso, la titolare di un'azienda polesana che si occupa proprio di alimentazione e benessere si è trovata accusata di esercizio abusivo della professione medica. Il suo caso è stato vagliato ieri mattina dal giudice per le udienze preliminari Pietro Mondaini, di fronte al quale pubblica accusa e difesa hanno manifestato l'intenzione di giungere al patteggiamento della pena. Tutto è stato però rinviato ad una successiva udienza. La donna deve rispondere del fatto di non essersi limitata ad iniziative volte a proporre corretti stili di vita ed alimentari, ma di aver anche prescritto diete vere e proprie. Questo però, in presenza di pazienti che presentano patologie, è consentito solo a medici o, quanto meno, deve avvenire sotto una supervisione da parte di un medico. La donna non è laureata in medicina né è una biologa nutrizionista, anche se nella sua azienda quest'ultimo profilo professionale vi sarebbe. Secondo le disposizioni di legge che soppesano la materia e definiscono i ruoli, i nutrizionisti sono abilitati ad elaborare diete, ma anche per loro, in presenza di persone non in perfette condizioni di salute, è necessario che vi sia comunque un controllo da parte di un medico. Che, secondo la tesi dell'accusa, in questo caso, sarebbe stata assente. A testimonianza del rilievo della vicenda, l'ordine dei medici e quello dei dietisti avevano chiesto di potersi costituire parte civile, ma se tutto dovesse chiudersi con un patteggiamento, così come sembra, questo non sarà possibile.

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