La catena degli aiuti, dal rugby ai volontari

Mercoledì 18 Gennaio 2017
Per un polesano accusato di aver cercato di lucrare in modo truffaldino sulle difficoltà delle persone colpite dal terremoto, ce ne sono centinaia che, invece, si sono fatte in quattro per cercare di dare loro una mano. Dalle raccolte di fondi, con iniziative di ogni tipo, dalle cene a tema fino al concerto in Rotonda, passando per la presenza diretta come volontari sui luoghi colpiti dal sisma. Senza contare le donazioni di sangue, le collette alimentari e di generi di prima necessità, anche per gli animali colpiti. Tutti si sono messi in moto, dai ristoratori, ai tifosi delle Posse rossoblù: la provincia di Rovigo, anche in questo caso, non è certo rimasta a guardare nella corsa alla solidarietà. Così come è stato anche in occasione dei precedenti eventi calamitosi, sia il terribile terremoto dell'Aquila, città con la quale, anche per il comune amore per la palla ovale, si è stabilito nel tempo un forte legame, sia quello dell'Emilia Romagna del 2012, che ha lambito e colpito anche parte del territorio del Polesine. La risposta del Polesine, in questi casi, è sempre sorprendente. Forse anche perché con l'alluvione del 51 è divenuta patrimonio comune la coscienza dell'importanza di non essere lasciati soli a lottare contro le catastrofi naturali.
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