La benedizione dell'imam prima di portarlo all'obitorio

Lunedì 27 Giugno 2016
(M.Luc.) L'imam di Borsea è sceso con i necrofori a ricomporre il corpo del giovane Abubakar Zulujanahini. Il cadavere del ragazzo ghanese, non ancora 24 enne, era stato deposto dai sommozzatori sul pontile per le canoe che galleggia sulle acque del Canalbianco. Prima che gli addetti delle onoranze funebri riponessero la salma nella bara di metallo per trasportarlo in obitorio, l'associazione ha chiamato la locale guida spirituale musulmana per i riti abituali. I profughi di fede islamica, come Abubakar Zulujanahini, infatti, stanno celebrando il mese sacro del Ramadan. L'imam ha anche dato conforto all'amico del ragazzo morto andandogli a parlare e cercando di sollevarlo dal suo dolore. Ora resta da capire come si svolgeranno le esequie del ragazzo, chi se ne occuperà e se sarà possibile avvisare la famiglia di origine. Proprio per questo l'imam è una figura fondamentale in questa situazione, anello di congiunzione tra il mondo italiano e quello islamico.
La Prefettura questa mattina si metterà all'opera per predisporre quanto necessario per dare sepoltura al ragazzo secondo la sua religione, ovvero seppellito direttamente in terra dopo la celebrazione religiosa del funerale.
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