Incastrati dal sesso troppo rumoroso

Mercoledì 28 Giugno 2017
Incastrati dal sesso troppo rumoroso
Sono stati gemiti e mugolii ad ogni ora del giorno, ed il continuo viavai di uomini da vicolo Venezia ad Occhiobello a far scoprire che un appartamento era stato trasformato in una casa di appuntamenti dove tre donne cinesi, fra i trenta e i quarant'anni, ricevevano i clienti, adescati in tutto il Polesine ed oltre il Po tramite il sito internet Bacheca Incontri. I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Castelmassa nel corso delle indagini, che risalgono a oltre due anni fa, sono arrivati a spacciarsi per clienti per portare alla luce il giro di sesso a pagamento che ieri ha portato al rinvio a giudizio con l'accusa di favoreggiamento della prostituzione di Ye Shenhai, detto Sandro, 46enne di origine cinese ma residente a Rovigo, dove è titolare di un bar, difeso dall'avvocato Palmiro Tosini, e di Antonella La Torella, originaria di Mirandola, anche lei 46enne ed anche lei residente a Rovigo, difesa dall'avvocato Giampietro Berti. La donna, secondo quanto ricostruito dalla indagini coordinate dal sostituto procuratore Sabrina Duò, aveva preso in affitto l'appartamento da un'agenzia, intestandosi anche le utenze, subaffittandolo poi alle prostitute. I due, nel febbraio 2015 erano stati sottoposti alla misura del divieto di dimora in Polesine e di accedervi senza l'autorizzazione del giudice. A corroborare quella decisione, l'arresto in flagranza di reato di Sandro a Porto Viro, nel febbraio 2014, per sfruttamento della prostituzione di altre due connazionali clandestine. Nel corso delle indagini, sono stati sentiti tutti i vicini di appartamento, il titolare dell'agenzia immobiliare e e una grande quantità di clienti, identificati quando si allontanavano dall'appartamento, che hanno ammesso i rapporti sessuali a pagamento. Secondo quanto allora emerso, in seguito alle lamentele di alcuni vicini nei confronti del titolare dell'agenzia immobiliare, Sandro avrebbe risolto la questione prendendo in affitto l'appartamento attiguo. Per il gip Pietro Mondaini, elementi a sufficienza perché tutto venga sviscerato in un processo che si aprirà il 10 ottobre.
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