In viaggio con tutto il kit per violare i sistemi di protezione delle auto

Sabato 21 Gennaio 2017
(F.Cam.) Una volante della polizia, durante un giro di pattuglia che stava effettuando lungo via Falcone e Borsellino nella tarda serata di giovedì, ha notato una Fiat Bravo che si aggirava nella zona attorno alla pista ciclabile con un incedere sospetto. È così scattato il controllo con l'identificazione della persona che si trovava al volante della Bravo, un 25enne di origine romena, residente fuori provincia, con qualche precedente penale a suo carico. I poliziotti hanno così guardato anche cosa ci fosse dentro alla sua macchina, trovando una centralina elettronica, di quelle generalmente utilizzate da due categorie di professionisti: i meccanici specializzati e i ladri, specializzati anche loro, ma in un settore tutto particolare, quello del furto d'auto.
Inizialmente il giovane romeno ha detto proprio di essere un meccanico, ma dopo qualche domanda mirata è apparso subito chiaro che non era così. Le auto, oggi, hanno tutte di serie un sistema, detto immobilizer, che permette l'avviamento del motore, solo quando viene riconosciuto il codice della sua chiave, evitando che l'accensione sia effettuata con una chiave non originale o con il fantomatico metodo del collegare i fili alla bell'e meglio armeggiando sotto il cruscotto.
In sostanza, il meccanismo simile a quello di una password per sbloccare un cellulare: senza il codice giusto, il telefono non entra in funzione. Le centraline vergini, che i meccanici usano per sbloccare o controllare i sistemi elettronici delle auto, possono essere quindi usate anche per violare questo sistema di protezione. È per questo che il 25enne romeno è stato denunciato a piede libero per detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici.
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