«Imu e Tasi soffocano il mercato»

Martedì 28 Marzo 2017
«Imu e Tasi soffocano il mercato»
In vista della prossima approvazione del bilancio previsionale del Comune, le associazioni delle categorie immobiliari fanno quadrato e chiedono interventi di rilancio all'Amministrazione, in primis mediante l'abbassamento della pressione fiscale. Rovigo non fa eccezione alla crisi del settore e di tutta la proprietà edilizia ed è anzi tra le città che più hanno sofferto il calo e la staticità del mercato di compravendite e locazioni e le associazioni Ape (proprietà edilizia), Confedilizia, Cna ed Enaip richiedono a gran voce un intervento sulle aliquote delle imposte municipali, giudicate fortemente limitative della ripresa e dello sviluppo. Un punto su cui, tuttavia, si era già espressa l'assessore Garbo, dichiarando che nessun intervento poteva essere previsto in materia i prossimi 30 e 31 marzo. Un intervento comunque richiesto sulla base della lettera dello scorso giugno di palazzo Nodari in cui si evidenziava uno studio di rivisitazione di alcuni parametri che, pur senza incrinare l'equilibrio fiscale, avrebbero dovuto agevolare e portare benefici alla cittadinanza.
«Chiediamo all'Amministrazione di considerare le esigenze di contenimento della fiscalità locale nella prossima delibera di determinazione delle aliquote Imu, Tasi e Tari - spiegano dalle associazioni - In particolare, la riduzione delle aliquote Imu per gli immobili locati alle condizioni previste dagli accordi territoriali locali e per gli immobili a destinazione commerciale per i primi due anni di insediamento di una nuova attività», con l'obiettivo di ridurre l'imposizione e ridare respiro all'economia. Richiesta che arriva sia per l'edilizia privata che per le attività commerciali, viste le sempre più frequenti cessazioni per l'impossibilità di sostenere gravosi oneri, lasciando in stato di abbandono fabbricati di imprese artigiane e industriali oppresse da imposte che erodono gli utili. «Le aree edificabili sono tassate con valori del 2008 - aggiungono gli enti - e il centro cittadino appare sempre più tristemente abbandonato».
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