Illegittimo il "siluramento" dall'appalto dell'illuminazione

Domenica 26 Giugno 2016
(F.Cam.) L'appalto è finito al centro dell'inchiesta sulla Tangentopoli delle Terme, ma nel frattempo il Tar ha dato ragione alla Guerrato annullando l'ordinanza del 22 novembre 2015 adottata dal commissario straordinario Aldo Luciano che allora guidava il Comune di Montegrotto dopo le dimissioni del sindaco Massimo Bordin in seguito all'avviso di garanzia nell'aprile di un anno fa per l'avvio dell'inchiesta deflagrata giovedì con i cinque arresti. Paradossi giudiziari, anche se il controllo del Tar è solo di correttezza amministrativa: così i giudici Maurizio Nicolosi, Alessio Falferi e Nicola Fenicia hanno ravvisato l'illegittimità dell'atto impugnato dalla Guerrato, con il quale era stato stabilito il divieto di sospendere la fornitura elettrica ai punti di prelievo di edifici pubblici e dalla pubblica illuminazione nell'intero territorio di Montegrotto. La questione non è semplice e, prescindendo da quello che è poi emerso sull'aggiudicazione dell'appalto, il giudizio del Tar emesso l'8 giugno, ma pubblicato, ironia della sorte, proprio il 24, il giorno dopo l'operazione "Imperator", valuta che la scelta del commissario prefettizio, così come fu motivata, non è legittima.
Tutto risale al settembre 2010 quando la Guerrato, in associazione temporanea d'impresa con la Marco Polo spa, si aggiudica l'appalto per la riqualificazione energetica e adeguamento normativo degli edifici comunali e impianti di illuminazione pubblica per 12.816.680,90 Iva esclusa, al quale si accompagna la gestione ventennale del servizio. Nell'ottobre 2014 la Marco Polo è finita in liquidazione, travolta fra l'altro dall'inchiesta romana di "Mafia Capitale". A questo punto la Guerrato sarebbe rimasta da sola a garantire il servizio pubblico, ma secondo il commissario straordinario non avrebbe più rispettato standard e garanzie previste dal bando. Nel frattempo, comunque, il Comune non era risultato regolare nei pagamenti delle "bollette. La decisione del commissario era stata quella di liquidare le fatture in sospeso e rescindere il contratto ordinando al tempo stesso alla Guerrato di erogare le prestazioni essenziali sino alla nuova gara, ritenuto sussistente un pericolo di danno irreparabile all'incolumità pubblica ed alla sicurezza urbana.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci