«Guerrato concordava le mazzette con Claudio»

Domenica 26 Giugno 2016 di L'amministratore delegato dell'azienda polesana per gli inquirenti avrebbe trattato con il sindaco di Montegrotto l'ammontare del "pizzo"
Ci sono imprenditori e imprenditori. L'analisi della Procura di Padova sul "sistema Claudio" evidenza come le strade che portavano alle mazzette non fossero tutte uguali. Non solo, ma se in alcuni casi si parla quasi di vittime, costrette a sottostare al diktat "pagare per lavorare", secondo gli inquirenti del tutto diversa sarebbe stato il caso di Saverio Guerrato e Luciano Pistorello, imprenditori che sarebbero stati abituati a concordare direttamente con i sindaci l'ammontare delle tangenti, in una sorta di rapporto paritario. Come sarebbe avvenuto in occasione del "global service" per il risanamento energetico degli immobili comunali e gli impianti di illuminazione di Montegrotto, assegnato nel 2010 alla Guerrato Spa in associazione temporanea d'impresa con la Marco Polo Spa di Roma, azienda poi finita nel calderone dell'inchiesta su Mafia Capitale per infiltrazioni mafiose: una torta da 15.380.000 euro suddivisa in quindici anni. Per la Procura Claudio e Guerrato operano in pieno accordo. L'impresa polesana liquida più fatture a Rls, ma nessuno è in grado di spiegare agli investigatori quali consulenze abbia svolto la creatura di Claudio, amministrata dal complice Massimo Trevisan. Ventimila euro nel 2011, 80mila euro l'anno dopo, 20mila nel 2013 a titolo di rimborso spese, indipendentemente dai clienti segnalati e dai contratti sottoscritti. Il sindaco ha presentato il conto anche a Marco Polo, finita nel frattempo in liquidazione: pretendeva rimborsi forfettari di 2.500 euro mensili per tre anni, fatturati da Rls, che è riuscita a intascare fino allo scoppio dell'inchiesta la bellezza di 54mila euro.
Diverso, invece, il caso degli imprenditori che hanno manifestato grande senso civico: i sette grandi accusatori di Claudio e Bordin che hanno accettato di rompere il muro del silenzio e svelare nel dettaglio il sistema tangentizio del 10-15% assumendosene tutti gli oneri, compreso quello di finire a loro volta indagati per concorso in corruzione con gli amministratori. Emblematico il caso di Marcello Biava, titolare di Aesys Spa, azienda di Seriate, specializzata nella produzione di pannelli informativi. È stato Claudio in persona a contattarlo a fine 2011 e a recarsi, in compagnia di Bordin, negli uffici dell'azienda per concordare le modalità della fornitura dei display "Hotel Ring". Una commessa da 270mila euro su cui Claudio pretendeva il 15%. Una percentuale cerchiata su un foglietto consegnato all'imprenditore lombardo durante l'incontro.
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