Nata nel 2002 dall'intuizione di Antonio Monesi, la Bellelli Engineering si è trasformata nel giro di pochi anni da azienda familiare a società con una spiccata vocazione internazionale. È di pochi mesi fa la notizia che la società con sede a Rovigo, Abu Dhabi e Houston, ha fatto il proprio ingresso nella borsa americana.
Nata 14 anni fa a Badia Polesine, la Bellelli in pochi anni è riuscita a ritagliarsi spazio nel mercato internazionale dell'estrazione di idrocarburi, lavorando oggi in Medio Oriente, Sud America, Sud Est Asiatico, Europa ed ex blocco sovietico. Un colosso che fattura in media 40 milioni di euro all'anno, ma che ambisce a molto di più. L'obiettivo, dichiarato un paio di anni fa, è quello di arrivare entro il 2018 a un fatturato di 100 milioni di euro. Nel giro di dieci anni il fatturato dell'azienda polesana è passata dai 400mila euro del 2003 ai 47 milioni del 2013. Nel 2010 è diventata una società per azioni, mentre nel 2013 ha trasferito tutti gli uffici dalla sede di Badia a quella di Rovigo, nell'area del centro commerciale 13. Attualmente ha una sede anche negli Stati Uniti, a Houston in Texas (Bellelli Usa), e negli Emirati Arabi, ad Abu Dhabi (Bellelli Uae). Nel 2014 l'idea di collocare mini-bond da 9 milioni di euro, passo fondamentale per aumentare la capitalizzazione e favorire gli investimenti. Quindi l'ingresso nella borsa americana, ufficializzato il 24 agosto scorso, a conclusione del reverse merger che ha portato la società alla quotazione nel mercato Nasdaq-Otc, insieme alla nascita di un nuovo gruppo oil&gas. L'operazione è iniziata con la trasformazione di una holding svizzera (She) che ha acquisito la maggioranza del pacchetto azionario di Bellelli Engineering. Monesi ha poi acquisito il 68% di She, mentre l'operazione si è completata con l'ingresso nella holding della società Nac Global, già quotata al Nasdaq-Otc. Ne è nato un gruppo industriale del settore energetico con una previsione di bilancio consolidato 2016 superiore ai 40 milioni di dollari e con l'ambizione di aumentare il proprio volume d'affari in tempi molto brevi.
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Nata 14 anni fa a Badia Polesine, la Bellelli in pochi anni è riuscita a ritagliarsi spazio nel mercato internazionale dell'estrazione di idrocarburi, lavorando oggi in Medio Oriente, Sud America, Sud Est Asiatico, Europa ed ex blocco sovietico. Un colosso che fattura in media 40 milioni di euro all'anno, ma che ambisce a molto di più. L'obiettivo, dichiarato un paio di anni fa, è quello di arrivare entro il 2018 a un fatturato di 100 milioni di euro. Nel giro di dieci anni il fatturato dell'azienda polesana è passata dai 400mila euro del 2003 ai 47 milioni del 2013. Nel 2010 è diventata una società per azioni, mentre nel 2013 ha trasferito tutti gli uffici dalla sede di Badia a quella di Rovigo, nell'area del centro commerciale 13. Attualmente ha una sede anche negli Stati Uniti, a Houston in Texas (Bellelli Usa), e negli Emirati Arabi, ad Abu Dhabi (Bellelli Uae). Nel 2014 l'idea di collocare mini-bond da 9 milioni di euro, passo fondamentale per aumentare la capitalizzazione e favorire gli investimenti. Quindi l'ingresso nella borsa americana, ufficializzato il 24 agosto scorso, a conclusione del reverse merger che ha portato la società alla quotazione nel mercato Nasdaq-Otc, insieme alla nascita di un nuovo gruppo oil&gas. L'operazione è iniziata con la trasformazione di una holding svizzera (She) che ha acquisito la maggioranza del pacchetto azionario di Bellelli Engineering. Monesi ha poi acquisito il 68% di She, mentre l'operazione si è completata con l'ingresso nella holding della società Nac Global, già quotata al Nasdaq-Otc. Ne è nato un gruppo industriale del settore energetico con una previsione di bilancio consolidato 2016 superiore ai 40 milioni di dollari e con l'ambizione di aumentare il proprio volume d'affari in tempi molto brevi.
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