«Era felice di andare in pensione»

Lunedì 30 Maggio 2016
Si stava godendo il suo mese di ferie Antonio Piombo, quello che precedeva, dopo 40 anni di lavoro, la sudata pensione che sarebbe scattata domani.
«Era venuto a salutarci a fine aprile, gli ho chiesto se il lavoro gli sarebbe mancato, ma mi ha detto che per ora non ci pensava, voleva rilassarsi e godersi ferie e pensione». Lo ricorda così Liliana, che lavora alla tabaccheria della stazione, adiacente al “Bricco Cafè”, locale in cui Piombo faceva il barista.
«Era qui da quarant'anni, è stato dipendente di tutte le diverse gestioni del bar della stazione. Anche il fratello Agostino lavora come barista a Padova, in un bar vicino - continua la tabaccaia - Antonio era molto gentile, pacato e tranquillo, chiacchierava amabilmente, non l'ho mai sentito dire una parolaccia. Era davvero una persona discreta, andava d'accordo con tutti, colleghi e clienti, era sempre garbato».
La notizia della morte violenta di Piombo ha lasciato di stucco colleghi e conoscenti. «Siamo rimasti stupefatti e molto addolorati da quanto è accaduto - afferma Liliana - era davvero una brava persona».
Pochi i sorrisi ieri tra i dipendenti del “Bricco Cafè”, solo quelli che non si possono negare ai clienti, ieri l'atmosfera era cupa. I colleghi del sessantunenne hanno mantenuto la consegna del silenzio, come il direttore del locale, che fa parte della catena Lagardere Food service, a sua volta soggetta alla LS Travel retail Italia.
«Una brava persona che svolgeva ottimamente il suo lavoro» si è limitato a ribadire il direttore del locale che ogni giorno accoglie centinaia di viaggiatori per una colazione o un veloce spuntino con pizza o panini. Viaggiatori serviti sempre in modo professionale e con un grande sorriso, come ricorda la tabaccaia. Antonio Piombo amava il suo lavoro che svolgeva fin da ragazzo come il fratello e ben presto aveva trovato impiego fisso al bar della stazione, gestito un tempo come quelli di altre stazioni, anche dalla Serenissima ristorazione. Un professionista apprezzato dai datori di lavoro che si sono susseguiti alla stazione di Padova.
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