È svanita completamente la possibilità che venga risolto il punto nero

Domenica 22 Gennaio 2017
È svanita completamente la possibilità che venga risolto il punto nero
È svanita completamente la possibilità che venga risolto il punto nero della viabilità di Rovigo sud, nello snodo tra tangenziale, Statale 16 e via Savonarola. I due milioni di euro messi a disposizione da Anas per realizzare una serie di rotatorie e cavalcavia dovevano essere integrati da altri due milioni di cofinanziamento, mai trovati, se non con quel famoso e spinoso progetto Decathlon che non ha mai visto la luce. Così l'Ente nazionale per le strade ha spostato quei fondi altrove e l'opera rodigina non si farà più, come ha rivelato l'assessore ai Lavori Pubblici Gianni Saccardin, che sta spingendo perchè Anas, ora, almeno si interessi alla soluzione del punto nero a nord, quello sul ponte dell'Adige tra Boara Polesine e Boara Pisani «che è stato messo tra gli interventi prioritari, visto che riguarda due province». Insomma, se qualcosa si muove a nord, a sud della città rimarrà il problema dell'incrocio della Spianata e la rotatoria della Transpolesana. Un tema che a marzo era tornato a tenere banco dopo la morte del ciclista Igor Grapeggia, investito all'incrocio tra la Statale 16 e via Porta Po. Il Comune non ha fatto alcun progetto volto a risolvere questo punto nero della viabilità, compreso anche il semaforo di Borsea in Tangenziale, anche se qualche anno fa era stato fatto uno studio di fattibilità. All'epoca della giunta Merchiori a Palazzo Nodari quando Anas, che gestisce parte della strada, aveva presentato un piano per la realizzazione di rotatorie e cavalcavia che superassero l'intersezione a raso in una strada a quattro corsie, vietata anche dal Codice della strada. Costava troppi soldi e non se ne fece nulla. Arrivò poi la giunta Piva, che trovò una non facile intesa sull'inserimento della rotatoria a cinque bracci nel Piano degli interventi puntando al completo finanziamento pubblico, ma non escludendo il ricorso all'eventuale contributo privato. Tutto però è rimasto lettera morta nonostante Anas avesse già pronti due milioni di euro per l'intervento. L'incidente mortale offrì all'ex assessore all'Urbanistica, Andrea Bimbatti, l'occasione di riproporre il tema della messa in sicurezza di questo snodo nevralgico, sul quale si è discusso a lungo in passato visto compariva nell'affaire Decathlon, che ha portato alla caduta della giunta Piva.
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