«È ora che il sindaco pensi al nodo Iras»

Lunedì 30 Maggio 2016
«È ora che il sindaco pensi al nodo Iras»
I sindacati suonano l'allarme sull'Iras. Cgil, Cisl e Uil lanciano la palla alla politica, assicurando che è l'unica in grado di salvare la casa di riposo che rischia il commissariamento e la chiusura di Casa Serena. Il primo a rispondere all'appello è il parlamentare polesano del Pd, Diego Crivellari, che esprime «sostegno e condivisione per le preoccupazioni del sindacato. Non mancherò di portare all'attenzione delle massime istituzioni la situazione problematica e difficile in cui versa l'Iras di Rovigo».
Immancabile la polemica sull'operato del sindaco Massimo Bergamin. «Nostro malgrado, mentre la giunta della città è impegnata su dilemmi di carattere personale, Di Meo sì o Di Meo no, le priorità di una amministrazione vengono dimenticate. Si spazza la polvere sotto il tappeto pensando di dare risposte e soluzioni credibili. Così non è. C'è un problema di bilancio, di organizzazione e di programmazione che l'Iras sta vivendo con drammatica intensità».
Il sindacato parla di difficoltà nel far quadrare i conti, di commissariamento, fallimento e persino di chiusura. «Sono servizi primari per una città e allo stesso tempo si discute del destino di duecento posti di lavoro. L'impegno per sostenere e salvaguardare una delle più grandi realtà di ricovero anziani polesana e veneta ci deve essere. Ribadisco che di fronte a questa situazione occorre fare scelte immediate e nuove per disegnare il futuro della struttura assistenziale. Su questo ci concentreremo e il mio impegno sarà massimo con tutti, attendiamo che anche l'amministrazione di Rovigo inizi a pensare alla cosa pubblica».
Anche Andrea Borgato, consigliere comunale del Pd e presidente del circolo Bachelet, affonda la lama. «Ora non ci sono più alibi. Basta giocare a chi ha più muscoli. La maggioranza deve creare tutte le condizioni necessarie perché insieme si trovi una soluzione per salvare l'ente. Il commissariamento è alle porte e per l'Iras sarebbe un de profundis senza possibilità di appello. Il sindaco non esiti a farsi presente da subito in Regione per bloccare la procedura, assumendosi l'impegno a farsi da garante per un piano industriale partecipato e rispettoso di tutte le sensibilità politiche e sociali del territorio».
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