Con l'italiano è passata la paura

Giovedì 22 Giugno 2017
Da sempre il primo giorno degli esami di maturità è il più ostico, non tanto per le difficoltà imposte dal tema di italiano, quanto perché l'agitazione dei giorni precedenti, specie dell'ultima notte, porta gli studenti ad affrontare la prima prova con molta apprensione. Poi una volta usciti dalla scuola, tutti si dimostrano più sollevati, il ghiaccio è rotto, anche se sono consapevoli che le prove da fare dal giorno seguente in poi saranno egualmente difficili. Così anche ieri a Rovigo si è ripetuto il solito rito di ogni anno, con ragazze e ragazzi a uscire dal loro istituto attorno alle 12.30 i primi, con espressioni visibilmente felici, ma con gli occhi provati dal rush finale di studio.
Al liceo Celio-Roccati di via Carducci, poco dopo le 13 si forma il primo gruppetto di diplomandi, desideroso di condividere impressioni e sensazioni su quello che è stato l'andamento della prima delle due prove scritte, ma anche sul perché siano state fatte determinate scelte piuttosto che altre. «Ho preferito il saggio breve perché più inerente il mio campo di studi, atistico-letterario - racconta Margherita Voltan di Cavarzere - quest'anno c'erano degli argomenti molto belli, ma al contempo troppo pesanti da affrontare. C'era anche un autore sconosciuto del secolo scorso: Giorgio Caproni. Tante tracce comunque erano in linea con quello che è successo di recente o negli anni scorsi, in Italia e Europa». Enrico Renesto di Anguillara Veneta e Aurora Bassan di Cavarzere hanno egualmente scelto il saggio breve e si sono detti più che convinti di avere fatto bene. Luca Cisotto, di Pettorazza Grimani, ha puntato sul saggio breve relativo alla natura, «perché i concetti sono quelli che avevo già scritto in altri temi nel corso dell'anno. Interessante anche l'opzione sulla robotica, ma non avevo proprio voglia di mettermi a pensare su nuovi concetti. Alla fine ci aspettavamo che uscisse Pirandello, ma così non è stato».
Al De Amicis, poco distante, il clima è di quelli molto goliardici e con totale assenza di stress o timore. «Ho scelto il saggio breve sull'economia, perché affine all'area di studio amministrativa, finanza, marketing da me studiata - sottolinea Simone Armenio, di Rovigo - le altre opzioni erano praticamente tutte uguali. Ho scelto la traccia che mi ispirava di più». L'unico fuori dal coro è Lorenzo Rizzato, di Rovigo, che ha scelto il tema storico. «Sono del corso di relazioni internazionali e ho scelto la tematica che da sempre mi affascina maggiormente, ossia storia e attualità. La storia è la mia grande passione».
Sabrina Baccaglini, di Villanova del Ghebbo, sfoggia un bel sorriso, quasi a voler mettersi alle spalle la tensione accumulata nei giorni precedenti. «Ho scelto il saggio socioeconomico. Mi è sembrato da subito il più bello. C'erano tematiche nuove come tecnologia e robotica. Alla fine la mia scelta era quella più in linea con le mie conoscenze».
Chiara Cappellato, di Costa di Rovigo, esce attorno alle 13.30, è molto stanca, ma al contempo assai serena. Anche lei, come il compagno di classe Lorenzo Rizzato, ha puntato per una scelta diversa dagli altri. «Ho preferito puntare sulla traccia che trattava il progresso sia materiale che tecnologico, analizzandolo dal punto di vista storico. Sono felice della scelta fatta. Concordo con gli altri ragazzi nel dire che le altre tracce erano tutte molto simili tra loro».
Oggi per i 1.761 candidati è tempo di tornare sui banchi per la seconda prova scritta. Poi da domani a domenica, fine settimana dedicato ancora allo studio, in vista del quizzone di lunedì.
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