(G.Fra.) Il Maad, il museo d'arte di Adria e del Delta, riapre le sue porte al territorio. Saranno in esposizione da giovedì le creazioni degli studenti dell'indirizzo artistico del liceo Celio-Roccati di Rovigo in una mostra in grado di valorizzare il loro lavoro e quello dei docenti, trasformandolo in un momento di incontro e di promozione della scuola stessa in città. La mostra che sarà inaugurata domani alle 18.30 sarà aperta dal 1 al 10 giugno e visitabile al pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30. Al mattino la mostra sarà aperta solo su appuntamento.
L'iniziativa è stata ufficializzata dal presidente della Fondazione Bocchi, Antonio Giolo, da Mara Bellettato di Adria Cultura e dal docente del Celio Roccato Roberto Pugiotto. In esposizione ci saranno ceramiche prodotte dai ragazzi, plastici e arti figurative delle classi di Pugiotto delle sue colleghe Mirella Boso e Stefania Zerbinati. «Vogliamo - ha sottolineato Belletato - valorizzare questi ragazzi. Sarà un momento di incontro e promozione. È un modo di far avvicinare i ragazzi all'arte, con prodotti ideati e creati da loro coetanei, e per gli stessi artisti in erba è una passerella importante che vuole gratificare l'impegno profuso».
«Vogliamo contribuire a dare fiducia ad una generazione che merita la nostra più profonda attenzione - ha concluso Giolo -. Speriamo che questi ragazzi giungano a cogliere questo nostro messaggio».
L'iniziativa è stata ufficializzata dal presidente della Fondazione Bocchi, Antonio Giolo, da Mara Bellettato di Adria Cultura e dal docente del Celio Roccato Roberto Pugiotto. In esposizione ci saranno ceramiche prodotte dai ragazzi, plastici e arti figurative delle classi di Pugiotto delle sue colleghe Mirella Boso e Stefania Zerbinati. «Vogliamo - ha sottolineato Belletato - valorizzare questi ragazzi. Sarà un momento di incontro e promozione. È un modo di far avvicinare i ragazzi all'arte, con prodotti ideati e creati da loro coetanei, e per gli stessi artisti in erba è una passerella importante che vuole gratificare l'impegno profuso».
«Vogliamo contribuire a dare fiducia ad una generazione che merita la nostra più profonda attenzione - ha concluso Giolo -. Speriamo che questi ragazzi giungano a cogliere questo nostro messaggio».
