Bellan: «Non riusciranno a far cadere Porto Tolle»

Sabato 24 Settembre 2016 di Chiarioni afferma di avere sbagliato a votare per questa segreteria Piasentini spiega l'uscita dal partito per le decisioni prese all'esterno
(l.g.) C'è un altro Comune in ambasce nel Delta, ossia Porto Tolle. Si dice che sarebbe il prossimo nel mirino per farlo cadere. Claudio Bellan si sente in bilico? «Una parte del Pd di Porto Tolle che è dell'area di Julik Zanellato mai mi ha sostenuto, ha fatto una lista contro di me. A differenza di Porto Viro, credo di avere una maggioranza più solida: ogni volta dicono che non passo il Natale, ma sono qui».
Bellan guarda al documento dei sindaci contro il segretario, che ha firmato. «Zanellato fa una parte assurda, non rispetta l'appello di oltre venti amministratori: da non credere. Ha anche la sfacciataggine di dire che è uno sprone, invece di chiamarci a parlare e confrontarci. Oppure si dimetta, avesse buon senso politico dopo una serie di sconfitte. Su Porto Viro avrebbe dovuto lavorare per mettere a posto le cose, non farla cadere».
Si dice che la dismissione dell'ex centrale muova molti interessi. Sarebbe uno dei motivi per farla cadere? «Non lo so. Dico solo che mi meraviglia che Zanellato dialoghi così con il centrodestra».
Tra i firmatari del documento c'erano anche i sindaci Daniele Chiarioni, di Occhiobello, e Vinicio Piasentini, di San Martino di Venezze. Il primo sottolinea che «su Porto Tolle ci si può aspettare di tutto, le avvisaglie ci sono: bisogna guardarsi dal fuoco amico, ormai. Il sottoscritto e Raito (di Polesella, ndr) abbiamo avuto tirate di orecchie per avere cenato con il Governatore Zaia. Abbiamo fatto un errore a sostenere l'elezione di Zanellato ed essendocene accorti, ci ha marginalizzati. Lui va avanti su tutto inanellando sconfitte: altri avrebbero rimesso già il mandato. Poiché nel partito nessuna forza prevale, ma riesce a bloccare l'altra, nulla accade e la segreteria approfitta dello stallo».
Una firma singolare è quella Piasentini, che non è più del Pd. «Ho firmatro per solidarietà. Da tempo ho preferito uscire dal Pd, non potevo accettare decisioni prese da qualche “comitato” esterno al partito. Non so che disegno abbia, ma questa segreteria ha perso la Provincia e il capoluogo con una candidatura debole, su Ecoambiente non può esistere che un segretario si metta di traverso rispetto alle decisioni prese dai sindaci».
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