Banda ultralarga per tutti in tre anni

Giovedì 23 Marzo 2017
I prossimi tre anni saranno decisivi per lo sviluppo tecnologico del Veneto e del Polesine, con l'implementazione nelle cosiddette aree bianche della banda ultralarga per connessione di rete veloce.
L'accordo tra Regione e ministero dello Sviluppo economico è stato spiegato nel dettaglio ai sindaci intervenuti a Palazzo Celio e rientra nel piano approvato a marzo 2016 che vedrà un esborso complessivo di circa 399 milioni di euro, dei quali la maggior parte a copertura ministeriale. In Veneto sono state individuate un totale di 9.625 zone, delle quali oltre 700 nella provincia di Rovigo, denominate appunto aree bianche, vale a dire zone nelle quali non è presente la banda larga e allo stesso tempo i tradizionali operatori di mercato non intendono installarla entro il 2018.
Il progetto si svilupperà in quattro fasi distinte a distanza di pochi mesi le une dalle altre, con 36 comuni interessati nel primo momento, tra i quali il capoluogo, quattro nel secondo, uno nel terzo e nove (Adria tra questi) nell'ultima fase. L'inizio dei lavori di infrastrutturazione è previsto per ottobre di quest'anno e dovrebbero concludersi a dicembre 2020, interessare circa 68mila abitazioni ed uffici nel solo Polesine e oltre 109mila utenti, cablando a fibra ottica 572 chilometri di superficie a opera del concessionario Infratel Italia, selezionato dal bando ministeriale. Nella sola Rovigo verranno predisposti 21 chilometri di fibra ottica che interesseranno oltre tremila residenti. Il tutto per invertire una triste tendenza acclarata che vede l'Italia come penultimo Paese in Europa con una percentuale del 44 per cento di copertura di banda ultralarga, su una media continentale del 71. L'investimento nel settore prevede una capacità di banda uguale o superiore ai 30 Mbps, per alzare la soglia regionale dall'attuale 25 per cento al 61 a fine 2018 e per portare la banda a 100 Mbps dal 4 per cento al 16, con un obiettivo a livello nazionale più ambizioso di quello europeo per la copertura totale a 30 Mbps e dell'85 per cento a 100 Mbps (il target continentale è del 58) e ridurre in maniera significativa il gap digitale con le altre nazioni.
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